Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, utile oltre i 5 milioni di euro nel segno di solidità, fiducia e territorio
Il bilancio 2021 registra la crescita di tutti i principali indicatori della Banca di Credito Cooperativo dell’Altomilanese e del Varesotto. «Più forti per affrontare le incertezze del 2022»
La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate chiude il 2021 con un utile di oltre 5 milioni di euro e tutti i principali indicatori in crescita: crescono la raccolta, la copertura dei crediti deteriorati, la patrimonializzazione e il sostegno al territorio. Il consiglio di amministrazione della Banca di Credito Cooperativo dell’Altomilanese e del Varesotto ha approvato il bilancio dell’anno scorso; il documento sarà portato in approvazione dei soci nell’assemblea che è stata convocata per il 3 maggio e che si svolgerà per il terzo anno consecutivo nella modalità del rappresentante designato.
«Chiudiamo un anno che, per quanto ancora fortemente caratterizzato dall’emergenza pandemica, ci ha visto nuovamente svolgere fino in fondo il nostro ruolo di banca del territorio», osserva il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Scazzosi. «Ci confermiamo una banca solida, sana e forte, parte attiva del Gruppo bancario cooperativo Iccrea. In un clima di grande incertezza, come l’attuale, la solidità è l’elemento fondamentale che ci contraddistingue e che ci permetterà di fare la nostra parte anche in questo 2022».
I numeri in crescita promuovono le scelte fatte, ma soprattutto confermano il forte legame con il territorio. Come spiega il direttore generale Carlo Crugnola: «L’utile di 5 milioni e 39 mila euro, in linea con il dato 2020 e raggiunto pur avendo accantonato prudenzialmente 13,8 milioni di euro, è supportato da una crescita complessiva dell’istituto. Tre le parole chiave che questo bilancio rafforza: solidità, fiducia e territorio. Innanzitutto, la solidità: termine supportato dall’importante lavoro fatto sulla pulizia del credito deteriorato: la copertura è del 56,14% che ha portato la banca ad avere un NPE ratio netto -acronimo di Non Performing Exposure e che mette in rapporto il totale dei crediti deteriorati e l’intero stock dei crediti erogati – al 2,75%, un valore decisamente basso, a dimostrazione di un bilancio “pulito” e di una banca sana. Questo stato di salute è certificato anche dal Cet1: il principale parametro di solidità bancaria si attesa al 20,09%, in deciso miglioramento anche rispetto all’ottimo 17,90% di fine 2020 e nettamente superiore al limite dell’8% previsto dalla Banca Centrale Europea. Anche il TCR, acronimo di Total Capital Ratio, un altro importante indicatore di solidità, fa segnare un 20,94%: valore doppio rispetto ai requisiti richiesti dalla vigilanza».
La fiducia è testimoniata dalla raccolta globale sulla clientela «cresciuta di oltre l’11% e arrivata a sfiorare i 2 miliardi di euro, con una raccolta diretta che è aumentata del 9,2% e quella indiretta del 14,1%», prosegue il direttore generale. «Particolare attenzione merita il capitolo del risparmio gestito che è cresciuto del 21% e rappresenta quasi l’80% della raccolta indiretta. Sono dati che confermano sia il grande riconoscimento da parte della clientela dello sviluppo professionale dei nostri servizi di consulenza, sia la possibilità di diversificazione degli investimenti che siamo in grado di offrire».
Il territorio, elemento fondamentale e caratterizzante il Credito Cooperativo, è testimoniato dagli impieghi cresciuti a loro volta del 2,1%, «con 138 milioni di nuovi finanziamenti, erogati per larga parte a famiglie e piccole imprese, a confermare la peculiarità della nostra tipologia di clientela e la nostra chiara vocazione di banca locale», sottolinea Crugnola. «E per servire al meglio le nostre comunità, nel corso del 2021 abbiamo sia dato vita all’ottimizzazione organizzativa della rete, sia proseguito nel rinnovamento delle filiali rendendole più funzionali e accoglienti. In programma c’è anche l’apertura di una nuova filiale a Corbetta».
Solidità, fiducia e territorio sono anche i valori per affrontare un 2022 che si è aperto in un clima di grande incertezza. «Il lavoro fatto l’anno scorso è stato per certi aspetti lungimirante per garantire ai nostri clienti un interlocutore solido e affidabile in un territorio che ha nella diversificazione delle aziende la propria ricchezza peculiare». Conclude: «L’appartenenza al Gruppo Iccrea è un altro valore aggiunto: ci permette di avere una visione globale, con progetti di ampio respiro, mantenendo l’identità tipica di una Bcc. Superiamo il campanilismo, ma non rinunciamo al campanile quale riferimento di una comunità nei confronti della quale ci mettiamo al servizio».