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    Gi Group Training Hub: la formazione al centro

    Gi Group Training Hub: la formazione al centro
    Dedicato a formazione ed orientamento al lavoro, il Gi Group Training Hub vuole essere uno spazio libero di confronto e condivisione, un punto di incontro per tutti i players della formazione perché possano interagire in modo sinergico e rispondere al sempre più crescente bisogno di imprese e persone di competenze adeguate alle sfide del mercato del lavoro, superando il disallineamento tra domanda e offerta. La parola d’ordine è fare sistema. Ne abbiamo parlato con Francesco Baroni, Country Manager Italia di Gi Group Holding, la prima multinazionale italiana del lavoro.
    1. Di recente inaugurato, il Gi Group Training Hub è uno spazio dedicato a formazione ed orientamento. 5mila mq per essere un luogo di riferimento e riconoscibile sul territorio. Dott. Baroni, può spiegarci come è nata l’idea di questo progetto e con quale obiettivo?
    Gi Group è impegnata nel dare un contributo allo sviluppo di un mercato del Lavoro Sostenibile, concretizzando quelle condizioni che consentono alle persone di rimanere a lungo professionalmente attive, eliminando, al tempo stesso, i fattori che scoraggiano o impediscono l’entrata nel mondo del lavoro e il mantenimento della propria employability. A tal proposito, crediamo che la formazione debba rispondere concretamente alle esigenze delle aziende, perché questa è l’unica strada da percorrere per intervenire in modo sostanziale su fenomeni come lo skill mismatch e lo skill shortage che influiscono, appunto, sulla sostenibilità del mercato del lavoro.
    Il Gi Group Training Hub si propone, quindi, di essere uno spazio libero e aperto di confronto e condivisione, un punto di incontro che offra le condizioni necessarie affinché i diversi attori della formazione possano interagire e lavorare in sinergia. Il periodo storico è delicato, ma in molti settori cresce la domanda di personale specializzato e questo è un importante segnale di fiducia. In un momento di profonda trasformazione, però, aumenta il disallineamento tra domanda e offerta: le imprese hanno bisogno di persone già formate e l’istruzione, che deve adattarsi a programmi ministeriali di lungo periodo, non sempre riesce a stare al passo. Il Gi Group Training Hub farà anche da ponte tra la scuola e il mondo del lavoro.
    2. Istruzione e formazione tecnica superiore, orientamento, ma anche formazione manageriale e professionale continua. A chi si rivolge Gi Group Training Hub?
    Le macroaree che contraddistinguono il modello del Gi Group Training Hub sono tre: Orientamento, Training e Continuous Learning. L’offerta è ampia e spazia dalle Academy professionalizzanti ai percorsi ITS biennali, o dall’apprendistato agli IFTS, o ancora dalla formazione interaziendale per professionisti e manager a moduli tecnici per un apprendimento puntuale di contenuti specifici. I corsi di formazione si rivolgono sia a giovani studenti, laureandi o neolaureati, sia a professionisti con una carriera già avviata. Sono oltre 500 i candidati che hanno ricevuto o stanno ricevendo servizi di orientamento e corsi “su misura”.
    3. Come è organizzato il modello del Gi Group Training Hub?
    La nostra proposta nasce da una approfondita conoscenza del contesto economico e industriale e dalla consolidata capacità di accompagnare ogni persona nel comprendere e perfezionare la propria employability. Vogliamo offrire le condizioni necessarie affinché i diversi attori della formazione possano interagire e lavorare in sinergia per offrire una formazione di eccellenza, che sia coerente con il mercato di riferimento e che educhi al riconoscimento del valore personale e sociale del lavoro. Questi sono gli elementi essenziali su cui è concepito il modello del Gi Group Training Hub, nonché la possibilità di dare una risposta concreta e attuale alle aspirazioni delle persone e alle aspettative delle imprese.
    4. Primo partner del progetto è Aslam, ente formativo accreditato presso Regione Lombardia, cui si affianca Assopellettieri, Associazione italiana che rappresenta le imprese di pelletteria. In ambito formativo che ruolo possono giocare le imprese? E poi, un’alleanza scuola-lavoro come ritiene debba essere strutturata per essere realmente concreta e produrre risultati?
    Vorrei innanzitutto ringraziare Aslam e Assopellettieri che hanno dato fiducia fin da subito a questo progetto. Il confronto e il dialogo tra imprese, parti sociali e istituzioni sono fondamentali. I fondi che sono arrivati e arriveranno proprio per stimolare formazione e occupazione pongono tutti i player coinvolti di fronte a una sfida: come utilizzarli al meglio. Riteniamo che solo un’azione sistemica e sinergica possa davvero segnare un cambio di passo. Con il Gi Group Training Hub vogliamo proprio ricoprire il nostro ruolo di intermediario favorendo il dialogo e la sinergia tra i diversi player, dalla scuola e università all’azienda passando per gli enti formatori. Crediamo che questo sia il nodo della questione: fare sistema coinvolgendo tutto gli attori coinvolti nella formazione e istruzione.
    Se alle istituzioni spetta il compito di revisionare e aggiornare dei programmi scolastici affinché formino i profili spendibili per il mercato del lavoro, noi vogliamo promuovere e rafforzare i momenti di connessione e contaminazione fra scuola e mondo del lavoro. Sosteniamo convintamente tutti i percorsi di formazione duale in grado di unire precocemente il mondo della scuola a quello del lavoro, come l’apprendistato e l’alternanza scuola-lavoro.
    5. All’inaugurazione dell’hub Lei ha dichiarato che per Gi Group “la formazione deve essere al centro del dibattito sul lavoro in Italia”. Cosa serve secondo Lei per superare fenomeni come lo skill mismatch e lo skill shortage e quali passi in avanti ritiene siano stati fatti?
    Oltre a una collaborazione sinergica e strutturata tra mondo della scuola e mondo del lavoro, riteniamo necessario:
    a) Ripensare lo sviluppo delle politiche attive del lavoro. Riequilibrando la spesa pubblica fra politiche del lavoro passive e quelle attive a favore di queste ultime; prevendo il coinvolgimento dei percettori di ammortizzatori sociali in lavori di pubblica utilità o in attività formative (in tal senso è estremamente interessante l’esperienza in corso del fondo Nuove Competenze) e riconoscendo il ruolo delle APL anche attraverso una maggior cooperazione fra CPI e operatori privati.
    b) Potenziare strumenti validi e già esistenti, che promuovono circoli virtuosi tra l’istruzione e il mondo dell’impresa e che andrebbero valorizzati e diffusi maggiormente. Mi riferisco in particolare all’Apprendistato di I livello e agli ITS/IFTS. Non si tratta, quindi, di fare modifiche normative o nuove leggi, ma, dal nostro punto di vista, di raccontare buone pratiche e mettere nelle migliori condizioni chi vuole sperimentare queste misure facendo da ponte tra i diversi player e i candidati e gli studenti.
    Rispetto a quanto fatto, preferirei invece volgere lo sguardo al futuro: i fondi previsti nel PNRR, attraverso l’adozione del “Piano Nazionale Nuove Competenze” e l’ampliamento delle misure di politica attiva del lavoro, nell’ambito del nuovo “Programma Nazionale per la Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL)”, sono l’occasione per ripensare una formazione che risponda concretamente alle esigenze delle aziende, perché questa è l’unica strada da percorrere per intervenire in modo sostanziale sull’occupabilità delle persone e su fenomeni come lo skill mismatch e lo skill shortage che influiscono sulla sostenibilità del mercato del lavoro.
    6. Può già tracciare un primo bilancio di questi sei mesi di vita del progetto? Ritiene possa essere replicabile anche in altre città?
    Il Gi Group Training Hub ha riscosso un successo fin da subito, andando proprio a rispondere al bisogno di una formazione sinergica a cui accennavo anche prima. A oggi, dopo 6 mesi, abbiamo oltre 50 aziende e partner interessati al progetto e oltre 500 candidati che hanno ricevuto o stanno ricevendo servizi di orientamento e corsi “su misura”.
    Siamo partiti da Milano che è la città di fondazione del Gruppo, dove l’esperienza del Palazzo del Lavoro rappresenta, oggi più che mai, uno dei nostri più importanti successi, ma certamente auspichiamo che il Gi Group Training Hub diventi un progetto replicabile anche in altre città.
    Micol Mulè

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