Von der Leyen a Davos: l’Ucraina deve vincere questa guerra
Ieri è scoccato il 90esimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina e Ursula von der Leyen ha tenuto un importante discorso al World Economic Forum di Davos nel quale non ha lasciato spazio ad alcun dubbio su quale siano le intenzioni di Bruxelles verso Mosca. La presidente della Commissione Europea ha esordito affermando che Putin sta “distruggendo le aspirazioni di un’intera Nazione”, arrivando a considerare compito dell’intera comunità globale quello di “affrontare l’aggressione russa”.
Per von der Leyen l’obiettivo è chiaro: “L’Ucraina deve vincere questa guerra e l’aggressione di Putin deve essere un fallimento strategico. Dobbiamo fare tutto il possibile per aiutare l’Ucraina a vincere e riportare il futuro nelle sue mani”. Il ritiro delle truppe russe da diverse zone occupate nelle prime settimane di guerra è forse il fattore più convincente per chi ritiene che la vittoria sia a portata di mano per Kiev, assieme alle molteplici inefficienze dimostrate dalle forze armate russe sul campo.
La presidente della Commissione Ue ha accusato l’esercito russo perché starebbe confiscando “le riserve di grano e i macchinari” oltre a bloccare “le navi ucraine piene di semi di girasoli nel Mar Nero”, contribuendo così all’impennata dei prezzi della farina mentre parallelamente il Cremlino starebbe “scambiando grano in cambio di sostegno politico”.
La soluzione? Cooperare a livello globale per svincolarsi dai ricatti russi e al contempo “porre fine alle dipendenze malsane”, sostituendo “le vecchie catene con nuovi legami”. Operativamente, dunque, l’Ue deve continuare a impegnarsi con le sanzioni e nel sostengo diretto al bilancio dell’Ucraina così che Kiev possa “pagare salari e pensioni” mentre viene disegnata una piattaforma che combini “investimenti massicci con riforme ambiziose, modernizzando, l’amministrazione ucraina“. Von der Leyen, inoltre, ha dichiarato esplicitamente che non bisogna lasciare nulla di intentato “incluso, se possibile, l’utilizzo degli asset russi”.