Commissione Europea raccomanda lo status di candidato all’Ucraina
Ieri, la Commissione Europea ha raccomandato al Consiglio di concedere all’Ucraina una prospettiva europea e lo status di ‘Paese candidato’, una mossa che arriva dopo che mercoledì il premier Draghi, in visita a Kiev con Scholz e Macron, ha sottolineato che il messaggio principale del viaggio era che “l’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione europea”.
La presidente Ursula von der Leyen ha annunciato con particolare enfasi l’iniziativa della Commissione, arrivando a dichiarare che “gli ucraini sono pronti a morire per la prospettiva europea e vogliamo che vivano il sogno europeo”. Tuttavia, la stessa von der Leyen ha specificato che, nonostante l’Ucraina abbia “dimostrato l’aspirazione, l’impegno e la determinazione a essere all’altezza dei valori europei”, saranno necessarie ulteriori riforme per proseguire nel percorso di adesione, soprattutto sul fronte dello stato di diritto, velocizzando la selezione dei giudici della Corte costituzionale e impegnandosi maggiormente anche nel contrasto alla corruzione.
Zelensky ha parlato di “decisione storica”, ha lodato la decisione della Commissione definendola “il primo passo nel percorso di adesione all’Ue che sicuramente avvicinerà la nostra vittoria”. Ma alcuni funzionari europei hanno messo in guardia Kiev: potrebbero volerci mesi o anche anni prima che comincino i negoziati di adesione e potrebbero passare addirittura decenni prima che l’Ucraina diventi membro dell’Ue. La stessa von der Leyen ha ricordato che “l’intero processo di adesione può essere bloccato, andare avanti o regredire. Tutto dipende dai Paesi e dall’attuazione delle riforme necessarie”. Assieme all’Ucraina, infatti, anche la Moldavia ha ottenuto il via libera dell’Ue alla concessione dello status di Paese candidato, mentre alla Georgia è stato negato finché non realizzerà una serie di cambiamenti.
Redazione