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    L’ATTUALITA’ DI DON LUIGI STURZO

    L’ATTUALITA’ DI DON LUIGI STURZO
    E’ forse arrivato il momento per ricostituire un movimento politico che si posizioni al centro del panorama politico italiano?
    E’ evidente che l’obiettivo sarebbe favorito dal ritorno del sistema elettorale proporzionale, che se prevedesse anche l’espressione delle preferenze, potrebbe far crescere la partecipazione al voto e avvicinare i cittadini alla politica e alle istituzioni parlamentari.
    Forse il cambio del sistema elettorale è auspicato da molti, ma diventa difficile prevederne l’approvazione prima delle prossime elezioni politiche.
    E’ già chiaro, però, che la necessità di fare alleanze elettorali “forzate” pur di vincere si è dimostrata non “idonea” e non sufficiente per governare. Le diversità se esistono prima delle elezioni, restano anche dopo e spesso non garantiscono alcuna stabilità.
    E’ forse ora di prendere atto che la speranza di avere la sera delle elezioni il nome del Capo del Governo e  una maggioranza in grado di governare per cinque   anni, è quasi impossibile.
    E’ prevedibile, inoltre, che, pur con le buone intenzioni di molti, le prossime elezioni non saranno vinte né dal centrodestra (troppo diviso su questioni fondamentali), né dal centrosinistra (soprattutto perché non avrà i numeri), ed è probabile che una nuova coalizione sarà costituita attorno al rilancio del ruolo e dell’appartenenza all’Europa, alla NATO ed al rafforzamento dell’alleanza con gli USA.
    Considerando, perciò, possibile e forse probabile che, prima o dopo le elezioni, si ritornerà a quel sistema elettorale che, in passato, ha garantito all’Italia vera stabilità e storiche e coraggiose scelte in materia economica, sociale, istituzionale  e di politica estera, può essere utile ricordare quali sono state le principali caratteristiche del partito che, assieme ad altri, ha garantito e favorito tali risultati.
    Facendo “tesoro” del passato, si potrebbe ora già individuare, chi parteciperà al futuro governo e chi sarà all’opposizione, prevedendo contemporaneamente la nascita di un movimento di “centro”, con obiettivi e programmi condivisi e basati sui principi della solidarietà, della sussidiarietà, dell’autonomia regionale e locale, sulla valorizzazione del merito e delle responsabilità personali, sul rispetto della vita, sull’iniziativa privata, sulla semplificazione dell’attività amministrativa e burocratica.
    A tal proposito può diventare utile e di attualità don Luigi Sturzo, fondatore del Partito Popolare nel 1919, erede di quella che poi diventò la Democrazia Cristiana.
    I pensieri di Sturzo, costretto a un secondo esilio nel 1946, quando intraprese la “sua” polemica contro la partitocrazia, l’esagerato statalismo e la pubblica corruzione, sono usciti dal cassetto e circolano liberamente.
    Pulizia morale, politica, amministrativa chiedeva don Sturzo, unitamente alla difesa delle Istituzioni democratiche, la riforma dei partiti, la tutela delle autonomie locali e un alto solidarismo cristiano nella vita economica e sociale.
    La difesa dello Stato di diritto, cosa diversa dalla sola tutela di vecchi e nuovi diritti , senza aver vergogna di “parlare di Patria”, di giustizia, moralità, equità.
    Parlava della politica come “atto d’amore” verso la collettività, ma anche come  dovere del cittadino. Parlava dei propri collaboratori come “degli amici, mai dei favoriti”, guardandoti, affermava, da quanti diventano adulatori, perche’ da questi possono pervenire richieste che non si possono esaudire.
    C’è chi pensa, sbagliando, affermava don Sturzo, che “ la politica sia un’arte che si apprende SENZA PREPARAZIONE, SI ESERCITI SENZA COMPETENZA, si attui con furberia”. Piuttosto, invece, “ i deputati parlino meno e studino di più”.
    Affermava ancora: – “Il peggio che può avvenire in un Parlamento è la prevalenza degli interessi di categoria, che attenua la visione dei problemi generali”;  –  l’opportunità di opporsi “allo statalismo” con la “degenerazione sistematica dell’intervento statale in campi non propri e con provvedimenti lesivi dei diritti dei cittadini”. Quello che affermava sulla libertà è ancora di attualità:
    È unica e indivisibile  (politica, culturale, economica);
    E’ espressione di verità e di ordine, con l’autodisciplina come correttivo contro gli eccessi e il rispetto dei diritti e dei doveri reciproci;
    Ha nello Stato la funzione di garanzia e di vigilanza per il mantenimento dell’ordine pubblico e della difesa nazionale.
    E , infine, su un tema, ancora oggi purtroppo di attualità, affermava “la guerra non è fatale, non è necessaria, ma è volontaria e sono gli uomini, determinati uomini, pochi o molti, responsabili della guerra”, proponendo la creazione di un’autorità internazionale capace di creare un sistema nel quale la guerra “non sia più un diritto” e che (allora per fermare Hitler) fosse possibile costituire un “gruppo di Stati coraggiosi” e decisi a fermare l’aggressività dell’aggressore.
    Concetti ancora probabilmente di attualità, a conferma che la storia dovrebbe essere “maestra di vita” e che certi principi e valori che don Sturzo sosteneva con passione laica, possono essere ancora utili.
    Luciano Falcier – ex parlamentare

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