Ripensare la globalizzazione: festival, posti di lavoro e competenze vacanti
Dopo il successo della prima edizione di qualche settimana fa, “Ripensare la globalizzazione” sarà il tema della seconda edizione del Festival Internazionale dell’Economia di Torino, in programma dall’1 al 4 giugno prossimi. «Le attuali tensioni geopolitiche – spiega Tito Boeri, direttore scientifico del Festival – possono essere lette anche come una delle conseguenze di una globalizzazione troppo veloce che ha rafforzato in alcuni paesi autocrazie antidemocratiche. L’economia, la politica, le scienze sociali devono, dunque, cambiare approccio. Devono ripensare la globalizzazione».
Se da un lato Torino analizzerà la globalizzazione a livello nazionale e internazionale, il territorio intanto fa i conti con diverse statistiche: più del 57,2% delle imprese del turismo, della ristorazione, dei servizi di logistica e del commercio che cerca personale non lo trova. Mancano soprattutto le competenze richieste. Questo è quanto emerge dalla ricerca sulle imprese del terziario della provincia di Torino, realizzata da Confcommercio con Format Research.
Al tempo stesso però, per fare esempi virtuosi, invece, Lidl Italia, catena di supermercati leader nella grande distribuzione organizzata con oltre 20mila persone e più di 700 punti vendita sul territorio nazionale, nel 2020 ha generato impatti complessivi sul Pil della provincia di Torino per circa 173 milioni di euro, secondo una ricerca condotta da Sda Bocconi School of Management.
Al tempo stesso Oltre Industria Torino apre a Grugliasco uno stabilimento su una superficie di 7.000 mq con un investimento di 8 milioni di euro. Per ora ha cento dipendenti, ma l’obiettivo è arrivare a pieno regime a 220 che lavoreranno su tre turni