Nuove misure previste dal Dl aiuti ter
Nuovi aiuti sono previsti con il Decreto aiuti ter, approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri. Sarà attorno ai 14 miliardi di euro la quota prevista da quello che sarà verosimilmente l’ultimo decreto di spesa del premier Mario Draghi, che si aggiunge ai 49,5 miliardi di euro già stanziati finora per far fronte all’emergenza dei rincari energetici. In vista un nuovo bonus per certe categorie di cittadini e aiuti alle Pmi e al Terzo Settore.
Manca ormai pochissimo alle prossime elezioni e il nuovo governo dovrà prendersi carico di una situazione non facile, visti gli avvenimenti degli ultimi mesi e soprattutto del rincaro del costo dell’energia che sta devastando aziende e famiglie.
Il premier uscente Mario Draghi lascia ancora una volta il suo sigillo a pochi giorni dalla tornata elettorale, con l’approvazione del Decreto aiuti ter stabilito insieme ai ministri e in particolare al ministro dell’Economia Daniele Franco.
Il nuovo Dl aiuti si attesta intorno a quota 14 miliardi di euro finalizzati ad incrementare i sussidi in vari settori, e provenienti per 6,2 miliardi di euro da maggiori entrate, utilizzabili subito dopo l’autorizzazione del Parlamento. Ancora una volta, le risorse sono state recuperate senza ricorrere ad alcun scostamento di bilancio.
Secondo varie fonti, le misure contenute nel nuovo decreto andranno a beneficio di vari settori e categorie di cittadini, con un occhio di riguardo ovviamente per chi maggiormente sta subendo i rincari energetici.
È stato confermato un altro Bonus una tantum, dopo quello di 200 euro erogato ad agosto per molte categorie di lavoratori, di 150 euro per tutti coloro che percepiscono redditi inferiori a 20mila euro lordi all’anno. Si tratta di una platea di circa 22 milioni di persone, tra cui rientrano anche i pensionati (come la scorsa volta).
Viene inoltre esteso alle Pmi il credito d’imposta, rispetto a cui è previsto un rafforzamento per i mesi di ottobre e novembre, con una soglia del 25% per le imprese energivore e gasivore e del 40% per tutte le imprese che consumano gas.
Aumenta la multa prevista per i datori di lavoro che vogliono delocalizzare o chiudere le proprie attività, che in assenza di crisi hanno 90 giorni e non più 30 per presentare un piano per limitare le cadute occupazionali ed economiche.
Verranno poi riservate maggiori risorse ai settori sanitari e agricoli, con stanziamenti per più di 500 milioni.
Un contributo straordinario è previsto anche per gli enti del Terzo Settore, pari al 25% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica effettivamente utilizzata nel primo, secondo, terzo e quarto trimestre 2022. Ulteriori aiuti saranno dedicati ai trasporti pubblici.
Infine verranno previsti aiuti più corposi per Comuni e Regioni, che proprio in questo periodo sono stati costretti a chiudere molti impianti ed attuare piani per limitare i consumi energetici.
Pietro Broccanello