La crisi di autunno
Le pesanti criticità determinate dalla crisi russo-ucraina e dal caro-energia stanno confermando le previsioni di un autunno molto caldo, con difficoltà all’orizzonte difficili da affrontare per imprese e famiglie italiane.
Il segnale di questa recessione si erano già evidenziati questa estate, con una contrazione di quasi il 4% della spesa e un primo taglio ai consumi energetici del 2,6%.
Con i prezzi in costante aumento i consumi si riducono. Questo è il leitmotiv di un autunno ancora ad alte temperature, ma a bassa capacità di spesa nei carrelli dei consumatori finali.
Beni alimentari e energia sono i capitoli di spesa dove il taglio ha inciso maggiormente per la maggior parte delle famiglie italiane. E se, come sembra, il costo dell’energia è destinato a crescere ancora di molto, è prevedibile un ulteriore brusco rallentamento negli acquisti, visto che il potere di acquisto si indebolisce proporzionalmente ai rincari.
L’effetto post Covid dei primi mesi del 2022 si è già azzerato; dopo sei mesi in cui la ritrovata libertà di circolazione aveva accresciuto i volumi di spesa in viaggi e ristorazione, l’attuale emergenza energetica ha ricreato un clima di forte preoccupazione e di necessari risparmi, facendo optare le famiglie italiane verso una spesa più mirata sui beni strettamente necessari.
Questo è quanto emerge dalle recenti rilevazioni dell’Istat, l’istituto di ricerca che monitora l’andamento dei consumi in Italia. Siamo di fronte a una vera e propria spending review da parte delle famiglie alle prese con bollette in alcuni casi moltiplicate per quattro o cinque volte rispetto a meno di un anno fa.
Anche da fonti Coldiretti si evidenzia questo dato tendenziale, nel quale si sottolinea con una certa preoccupazione il massiccio ricorso ai discount a discapito del consueto supermercato o negozio di vicinato.
Allo stesso tempo si registrano i primi riflessi anche sull’energia: il report mensile sul sistema elettrico di agosto, pubblicato da Terna, evidenzia un calo del 2,6% su base annua dei consumi di imprese e famiglie.
Di questo passo, senza interventi mitigatori l’economia italiana è condannata a entrare in una fase di forte recessione, visto che già l’effetto pandemia aveva generato una notevole contrazione dei consumi; contrazione che si sta ulteriormente accentuando da quando l’invasione russa dell’Ucraina ha avviato la crisi di forniture di gas a mezzo mondo.
Un altro dato poco rassicurante è l’incremento del ricorso delle famiglie al credito per rateizzare gli impegni di spesa che riguarda non solo i mutui per l’acquisto della casa, ma anche l’acquisto di beni via internet che diversi operatori propongono già a rate mensili, nella speranza di contenere la flessione delle vendite.
La preoccupazione è sempre più diffusa e il tenore di vita sembra essere destinato a ridursi, anche se con la propensione all’indebitamento si spera di contenere il disagio.
Pietro Broccanello