Ucraina, attacco con razzi su convoglio a Zaporizhzhia: oltre 20 morti
Erano in viaggio verso la zona occupata dai russi per prendere i loro parenti e portare aiuti umanitari, e sono stati uccisi.
Secondo le prime ricostruzioni, si tratterebbe di un convoglio che venerdì mattina è stato colpito pesantemente nella zona di Zaporizhzhia. Nelle ore seguenti, la BBC riportava almeno 23 persone morte e altrettante ferite. Per le istituzioni locali, si è trattato di un attacco missilistico russo.
Ieri sui social media sono cominciate a girare immagini particolarmente forti di corpi senza vita accasciati per strada, accanto a un enorme cratere. Un attacco avvenuto nel giorno in cui Putin ha firmato i decreti sul cosiddetto ‘riconoscimento dell’indipendenza’ di Kherson e Zaporizhzhia. Il presidente ucraino Zelensky ha accusato la Russia di essere uno “stato terrorista”. “Gli occupanti – ha spiegato – hanno sparato 16 razzi al mattino solo a Zaporizhzhia. Solamente dei completi terroristi possono fare una cosa del genere che non ha motivo d’esistere nel mondo civilizzato”. Per Zelensky, quest’azione è sintomo che “il nemico è infuriato e cerca vendetta” per la direzione che ha preso la guerra. Funzionari russi locali non hanno esitato ad accusare Kiev dell’attacco.
Con i referendum farsa e l’attacco a civili, si allontanano le speranze di una possibile intesa sulla tregua, se mai ci fossero state seriamente. Per il presidente Bielorusso, tuttavia, è l’Occidente che deve farsi avanti. Per Alexandr Lukashenko, “se gli europei lo vogliono sinceramente, si può arrivare alla pace in pochi giorni”, riporta l’agenzia Belta. Secondo l’affinata strategia di rilanciare la palla nel campo avversario, l’autocrate bielorusso ha espressamente lanciato un avvertimento all’Europa: “Ripensateci e fate di tutto affinché ci sia pace su questa terra”, soprassedendo, ovviamente, su chi sia l’aggressore e chi l’aggredito nel conflitto in atto.