Ucraina: continua l’avanzata d’autunno delle truppe di Kiev
Dopo la folgorante controffensiva di fine estate nell’est dell’Ucraina, le forze armate di Kiev continuano a liberare alcune zone occupate dai russi anche nella parte meridionale del Paese. Secondo quanto riportato da Ukrinform, che ha ripreso le parole di Natalia Humeniuk (capo del centro stampa di coordinamento congiunto del Comando operativo ucraino del Sud), sarebbero stati liberati più di 400 chilometri quadrati di territorio nella regione di Kherson.
Oltre all’alto morale conseguente al fatto di essere passati al contrattacco e a una prudente strategia militare, gli ucraini in questo momento godono di un aiuto insperato: una grossa quantità di armi russe. Secondo fonti di intelligence interpellate dal Wall Street Journal, si tratterebbe di centinaia di carri armati, veicoli blindati, obici, munizioni che i russi, nella fretta della ritirata, stanno lasciando indietro. Nonostante le armi di Mosca, soprattutto quelle di derivazione sovietica, non siano comparabili con la precisione e la tecnologia delle armi occidentali, la quantità di armamenti (anche pesanti) caduti nelle mani degli ucraini è tale da superare le forniture arrivate da Europa e Stati Uniti.
Nel sud, tuttavia, i combattimenti sono particolarmente feroci e continuano a mietere vittime anche tra la popolazione. È di ieri la notizia che l’esercito di Mosca ha lanciato ben sette attacchi missilistici a Zaporizhzhia i quali avrebbero scatenato diversi incendi. Sarebbero stati presi di mira edifici residenziali, motivo per cui, secondo le prime informazioni che sono circolate, decine di persone si sarebbero ritrovate sotto le macerie mentre le autorità cittadine hanno dichiarato all’emittente pubblica ucraina che ci sarebbero almeno due morti. La Russia sta attaccando anche le zone di Odessa e Mykolaiv tramite droni kamikaze, alcuni dei quali sono stati abbattuti dalla difesa aerea locale.