Le ipotesi di Carlo III per modernizzare la monarchia inglese
Tra le “novità” che il nuovo Re d’Inghilterra Carlo III ha già lasciato intendere di voler apportare al suo regno, ne è emersa una di non poco conto (o almeno un po’ più rilevante rispetto alle stilografiche che perdono inchiostro). Girano voci sul fatto che il Re britannico starebbe pensando di modificare abbastanza radicalmente la tradizionale cerimonia di incoronazione, rendendola più “agile” e ben più rapida rispetto a come avvenuto finora. Anche il numero degli invitati potrebbe venire drasticamente ridotto. La decisione andrebbe nella direzione di una modernizzazione della monarchia britannica al passo con le altre case reali europee.
Il nuovo sovrano britannico Re Carlo III ha assunto il potere solo da poche settimane, ma ha già lasciato trapelare alcune indiscrezioni sullo “stile” che intende imprimere sul suo regno. Il sovrano assume piani poteri, secondo la tradizione della corona inglese, nel momento stesso in cui il suo predecessore emette l’ultimo respiro, quindi in questo caso nel momento in cui la Regina Elisabetta è deceduta, lo scorso 8 settembre.
Ciononostante i tempi del protocollo e della burocrazia regali sono naturalmente piuttosto lunghi, e il nuovo sovrano ha iniziato effettivamente ad esercitare il potere solo da poche settimane. Un tempo breve, ma che è comunque bastato affinché
certi episodi facessero già il giro del mondo, soprattutto a livello mediatico, e principalmente riguardo alcune gaffe di Carlo.
Quasi nessuno ha potuto infatti evitare di essere raggiunto dai video che ritraggono il sovrano nei primi giorni del regno, in momenti abbastanza goffi e imbarazzanti, ad esempio quando ha “perso le staffe” e si è lasciato andare a una smorfia per l’eccessiva presenza di penne stilografiche sul suo tavolo, o quando è mezzo sbottato con la moglie Camilla, il giorno dopo, perché una stilo con cui stava firmando un documento perdeva inchiostro, e se n’è andato stizzito.
Per fortuna in questi casi si è trattato solo di firmare documenti, ma la cerimonia di incoronazione, invece, è un affare ben più importante e necessariamente simbolico. Se infatti, come detto, il nuovo sovrano assume immediatamente il pieno potere, organizzare la cerimonia può richiedere anche diverso tempo ed è un’operazione complessa. Non sorprende quindi che possano intercorrere anche mesi (o anni) tra la morte del sovrano precedente e l’incoronazione di quello successivo. Nel caso di Elisabetta ad esempio trascorsero un anno e quattro mesi fra la morte del padre Giorgio VI e la sua incoronazione: ma nel frattempo era già regina.
Ora le voci che hanno cominciato a girare – anche se si tratta per il momento solo di voci riportate dai giornali – ipotizzano che l’intenzione di Carlo sia quella di “alleggerire”, e non poco, la propria cerimonia di incoronazione, spogliandola di molti orpelli e costi esorbitanti, facendola durare circa un’ora (contro le 4 ore che aveva impiegato la Regina Elisabetta nel 1953), e con un numero di invitati che raggiungerebbe alcune centinaia o al massimo un migliaio: un nonnulla rispetto ai 7mila invitati che c’erano da sua madre. L’intento sarebbe quello di avviare un’opera di modernizzazione della corona britannica (partendo, simbolicamente, proprio dall’incoronazione), rendendola più in linea con lo stile delle altre case reali europee.
Si tratta, come detto, per ora solo di voci riportate da alcuni giornali, ma che hanno già fatto storcere il naso a qualcuno. Ieri mattina il Daily Mail ha riportato dei commenti di royal watcher ed esperti secondo cui il fascino della famiglia dei Windsor dipenderebbe proprio, e in gran misura, dall’opera di “rebranding” svolta negli scorsi decenni, dove uno tra gli elementi essenziali è proprio la pompa e la regalità delle proprie cerimonie. Non per nulla lo storico Anthony Sampson sosteneva che la monarchia dà il suo meglio ai matrimoni, ai funerali e nelle altre grandiose manifestazioni ufficiali.
Secondo altri, i milioni di visitatori che si recano ogni anno a Buckingham Palace a vedere il cambio delle guardie (eccetera) proprio per lo sfarzo e, più in generale, il prestigio acquisito negli anni dall’iconica famiglia reale. Togliere lo sfarzo vorrebbe dire rimpicciolire non soltanto le spese ma anche la monarchia stessa e la sua capacità di produrre guadagni per il Paese con l’industria del turismo.
Al di là di quello che Carlo deciderà di fare, trascorreranno sicuramente alcuni mesi prima che si arrivi all’incoronazione. Si dice che l’incoronazione potrebbe essere il 2 giugno prossimo, per farla nello stesso giorno in cui, 70 prima, era stata incoronata sua madre, oppure il 3 giugno, il giorno dopo, per non sembrare che l’erede voglia mettersi sullo stesso piano di colei che viene definita la più grande regina della storia britannica e certamente la più longeva. Si vedrà, insomma, come Carlo intenderà affrontare, a 74 anni, il momento solenne dell’incoronazione, che Elisabetta visse a soli 26.
Pietro Broccanello