Putin: l’Ucraina rifiuta i negoziati su ordine degli Stati Uniti
Per Mosca, Kiev si rifiuta di avviare negoziati su ordine di Washington. È quanto avrebbe detto Vladimir Putin al presidente della Guinea-Bissau, Umaro Sissoco Embalo, in occasione di un incontro bilaterale tenutosi in Russia. Lo ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ripreso da alcune agenzie locali secondo le quali Putin si sarebbe detto pronto ad avviare un dialogo con Zelensky ma quest’ultimo sarebbe, appunto, condizionato dall’alt statunitense.
È comprensibile che la strada verso un’intesa tra due parti in guerra sia lunga e tortuosa, ma in questo caso è da parecchio tempo che i due attori in campo girano attorno alla possibilità di cominciare un confronto almeno per determinare una tregua, eppure non sembrano esserci passi concreti, per il momento. D’altra parte, se si ripercorre il discorso di Putin a ridosso dell’invasione nel febbraio scorso e le sue successive dichiarazioni, è difficile fare i conti con chi ritiene che l’Ucraina esiste solo perché cent’anni fa Lenin commise errore storico ‘istituendo’ una repubblica separata dalla Russia. Ricostruzioni storicamente false mentre ad oggi, sul campo, la Russia appare sulla, nonostante la superiorità militare complessiva.
Le forze armate di Mosca continuano ad attaccare l’Ucraina dall’alto, tuttavia secondo Zelensky, le forze di difesa del suo Paese hanno abbattuto quasi 250 elicotteri nemici. Nel frattempo, i russi stanno portando avanti le operazioni di rinsaldo delle posizioni difensive lungo la riva sinistra del fiume Dnepr, nella zona di Kherson, secondo quanto riporta lo stato maggiore ucraino. A nord, invece, gli ucraini lamentano un aumento di truppe al confine con la Bielorussia, anche se non tali da creare una forza d’attacco nell’immediato.