Mattarella: sostegno senza riserve a Kiev
L’Italia a guida Meloni è ancora saldamente a fianco della resistenza ucraina? Se n’è discusso molto anche dopo le elezioni politiche e ieri Mattarella ha deciso di tornare sull’argomento per fare ulteriore chiarezza, qualora ce ne fosse bisogno: “La guerra scatenata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina sta riportando indietro di un secolo l’orologio della storia – ha spiegato il capo di Stato italiano – non possiamo arrenderci a questa deriva. Da qui il sostegno senza riserve a Kiev”. Parole pronunciate in occasione della cerimonia di consegna delle decorazioni dell’Ordine militare d’Italia.
Nel frattempo, ieri diversi media riportavano un fatto simbolico ma indicativo dell’andamento del conflitto nel sud dell’Ucraina: la bandiera russa è stata tolta dal palazzo dell’amministrazione regionale di Kherson. Si tratta di un edificio situato sulla sponda occidentale della città. Gli ucraini hanno fatto progressi nella zona negli ultimi due mesi costringendo di fatto i russi a traslocare il comando delle operazioni regionali sul lato orientale. Sul fronte meridionale la situazione è particolarmente tesa, con le due parti che si lanciano accuse reciproche. Mosca ha fatto sapere che Kiev starebbe pianificando di inondare la zona abbattendo la diga del fiume Dnipro mentre l’Ucraina ha affermato che è la Russia a voler attaccare ricorrendo ad un’inondazione.
Ma la partita più delicata, in questo momento, è quella energetica. Secondo Energoatom, ente statale ucraino a capo della produzione nucleare del Paese, la centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata nuovamente disconnessa dalla rete elettrica ucraina a seguito delle bombe russe che hanno provocato nuovi danni all’infrastruttura. Secondo le autorità ucraine, i russi sono all’opera per collegare l’enorme centrale nucleare di Zaporizhzhia alla Crimea e a diversi territori ucraini occupati come la zona di Donetsk e Luganks. Lo riporta il Kyiv Independent.