Pensioni, dal 1° gennaio arrivano gli aumenti
La buona notizia dall’Inps finalmente è arrivata. Dal prossimo anno scatteranno aumenti significativi negli assegni delle pensioni per effetto della rivalutazione del potere di acquisto effettuata per il 2022.
L’indicizzazione – questo il termine tecnico – porterà nelle tasche dei pensionati importi proporzionali al reddito da pensione, da un minimo di 38 euro netti al mese per chi percepisce l’assegno minimo, a un massimo di 150 euro per coloro che beneficiano di un trattamento superiore ai 4.000 euro netti mensili. Il valore medio, attestato sulla base di pensioni pari a 1.000 euro sarà pari a 52 euro netti al mese in più.
Il neo ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha, infatti, firmato il decreto con il quale si dà il via libera appunto all’indicizzazione.
Dal punto di vista sociale si tratta di un’operazione davvero importante che porterà un beneficio concreto a tutti coloro che sono in quiescenza da lavoro, soprattutto perché la rivalutazione è stata fatta tenendo conto della crescita dell’inflazione e del conseguente abbassamento del potere di acquisto delle persone che vivono grazie alla loro pensione.
Questo intervento governativo avrà un impatto sui costi attuali pari circa al 7,3%; per capire la portata di questa misura, basti pensare che un trattamento di 2.000 euro al mese saranno incrementati di ulteriori 100 euro, non una rivoluzione, ma un aiuto reale e percepibile.
Va detto che si tratta di una rivalutazione che non si vedeva da diversi anni. Lo stesso ministro ha evidenziato che il dato di incremento del 7,3% potrebbe ulteriormente aumentare (quindi portare aumenti superiori) qualora i dati forniti dall’Istat sull’inflazione, misurati in corso d’anno, dovessero evidenziare un maggior rincaro dei prezzi a causa della crescente inflazione. In termini semplici, Giorgetti ha preso un impegno a valutare ulteriori misure a favore dei pensionati nel 2023 che porterebbero alla determinazione di un conguaglio a fine anno prossimo proporzionale all’incremento dell’inflazione a fine 2022.
Un’operazione considerata positiva unanimemente, vista anche la tempestività con cui è stata introdotta e portata a buon fine. Nel periodo in cui le bollette volano e il costo energetico sta generando una riduzione del potere d’acquisto generalizzato, va dato atto al governo di aver scelto di sostenere in primis i pensionati.
Potrebbe davvero iniziare una stagione di ripresa e di pacificazione sociale che tutti auspichiamo dopo anni davvero faticosi.
Pietro Broccanello