Donald Trump si ricandida alla Casa Bianca
L’ex presidente americano stupisce tutti e annuncia, con un anticipo record di due anni, la propria ricandidatura alla Casa Bianca per il 2024. E lo fa, coi toni cupi e apocalittici a cui ci ha abituato, denunciando l’insostenibile livello di immigrazione, criminalità e crisi da cui l’America sarebbe colpita, promettendo di renderla di nuovo “grande”. Immediate le reazioni dei partiti.
Donald Trump ci ha abituati alle uscite “spettacolari” e ai colpi di scena in stile cinematografico. Che abbia sempre destato scalpore non è una novità, il “come” lo faccia, invece, è tutta un’altra questione. Ora l’ex presidente americano ha annunciato, dal suo quartier generale a Mar-a-Lago in Florida, la sua ricandidatura alla Casa Bianca per il 2024 per la nomination del partito repubblicano.
Il “record” questa volta è che nessuno finora era mai sceso in campo nei panni di candidato alla Presidenza così presto, due anni interi prima dell’appuntamento con le urne.
Quello che invece è meno una novità sono i toni, gli slogan e i “cavalli di battaglia” con cui ha dato l’annuncio. Senza la sua leadership, dice, l’America è tornata ad essere il teatro di una carneficina immonda, di strade intrise di sangue e devastate dal crimine. Un suolo dai confini “aperti” onde arriva illegalmente una invasione di immigrati, “dieci milioni” ha detto (più che triplicando i numeri ufficiali), portando in USA droga e violenza. Dipingendo quest’immagine apocalittica ha invocato nuovamente battaglie politiche e culturali contro la sinistra “radicale e lunatica” che sarebbe attualmente al potere con Joe Biden.
Poi, in un discorso durato più di un’ora, è arrivato l’immancabile fiume di promesse non molto diverso da quello che, due elezioni fa, aveva “convinto” la maggioranza degli americani. Lo scopo, neanche a dirlo, è quello di “fare di nuovo grande e gloriosa l’America”, obiettivo per il quale solo la sua leadership sembrerebbe adeguata.
Con una nuova vittoria, secondo Trump, si potrebbe costruire nuovamente la più grande economia di tutti i tempi e ciò avverrebbe in fretta; poi verrebbe introdotta la pena capitale per tutti i reati di droga, si eliminerebbe il problema dei senza tetto e infine si arriverebbe a “issare la nostra bellissima bandiera su Marte”.
Per il presidente che lo ha battuto, Joe Biden, ha riservato in particolare due critiche: da un lato quella di aver messo in ginocchio l’economia americana, soprattutto dal punto di vista dell’indipendenza energetica, dall’altro la scarsa efficienza delle politiche ambientali e per le fonti rinnovabili, con un Green New Deal mai diventato legge.
L’annuncio di Trump ha chiaramente generato rapidamente molte risposte, perlopiù dure. L’account Twitter di Joe Biden ha pubblicato un video dell’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 con lo slogan “Trump ha fallito l’America”. Ma le polemiche sono esplose anche tra i Repubblicani, scottati da deludenti risultati nelle elezioni di Midterm attribuiti dai più proprio all’influenza estremista che Trump ha ancora sulla base e tra i candidati del partito. L’ex vicepresidente di Trump, Mike Pence, in una intervista ha detto di essere convinto che nel 2024 i Repubblicani avranno “migliori scelte” che non l’ex Presidente.
Dietro le quinte, inutilmente, numerosi leader conservatori avevano cercato di premere su Trump perché rinviasse un annuncio che minaccia di spaccare i Repubblicani. La decisione di Trump però è rimasta, motivata, secondo molti, dalla necessità di sfuggire a inchieste (numerose legate al suo tentativo di ribaltare le elezioni perse nel 2020) che potrebbero diventare più difficili contro un candidato in gara. E poi dal desiderio di battere sul tempo altri potenziali aspiranti alla Casa Bianca.
Una mossa, quella di Trump, che non poteva ovviamente non destare numerose critiche e preoccupazioni, già ampiamente presenti durante il periodo del suo operato, e che sembra configurarsi come un “ritorno alle origini”, con una strategia quasi uguale a quella che al tempo gli permise di vincere, cercando probabilmente di puntare ancora una volta dritto allo “stomaco” degli americani.
Pietro Broccanello