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    Approvata la Manovra per 35 miliardi di euro

    Approvata la Manovra per 35 miliardi di euro
    È stata varata ieri notte la Manovra per la nuova legge di bilancio, la prima del governo Meloni. Nella lunga lista dei temi stilati dal governo di centrodestra un focus particolare sulla questione energetica a cui sono dedicati quasi i due terzi dell’intera proposta, insieme a pensioni, cuneo fiscale misure provvidenziali soprattutto per famiglie e imprese.
    Un approccio che è stato definito “prudente e realista” quello adottato da Giorgia Meloni e dai ministri per articolare un piano non semplice e con diverse questioni prioritarie, che tiene conto della situazione economica ma anche “sostenibile per la finanza pubblica”, come ha sottolineato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
    Un varo arrivato in piena notte e dopo un consiglio dei ministri durato tre ore e mezzo, in cui sono stati illustrati i punti della Manovra e i ministri hanno fatto verbalizzare le varie richieste. La Manovra cerca anche di compattare la maggioranza, con misure che cercano di conciliare le richieste dei vari partiti.
    Iva ridotta per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene, non invece per i prodotti di prima necessità per i quali è prevista però l’estensione della social card per i redditi bassi. Per le pensioni si va verso “quota 103”, proposta fortemente voluta dalla Lega, con l’innalzamento delle minime, il bonus per chi vuole restare al lavoro e il bonus Opzione donna rivisitato in base al numero dei figli.
    Per favorire l’assunzione dei giovani da parte delle aziende, richiesta invece principalmente da Forza Italia, arrivano gli incentivi per le imprese che assumono donne under 36 e percettori del Reddito di cittadinanza. Su quest’ultimo sono previsti grossi tagli, per un totale di circa 660 mila cittadini occupabili che saranno pertanto incentivati e supportati nella ricerca del lavoro. Ma questo è uno dei dossier più spinosi, perché l’ipotesi di cancellazione immediata del beneficio dal 1° gennaio è parsa troppo radicale a molti. La prima mediazione della ministra del Lavoro Maria Elvira Calderone con un anno di “cuscinetto” (fino al 31 dicembre 2023) in cui inserire i lavoratori occupabili alla fine viene accentuata: il sostegno viene lasciato per otto mesi, anziché 12; ma dal 2024 si volta pagina con una riforma complessiva.
    Come detto verranno prorogate diverse misure previdenziali, soprattutto a favore delle donne con figli e delle categorie considerate più fragili. Viene ampiamente rivisto anche l’assegno unico per i figli, con criteri che tengono maggiormente conto del quoziente familiare anziché dell’Isee, in una direzione che tende a favorire le famiglie più numerose.
    Il taglio del cuneo fiscale per 3 punti andrà totalmente a favore dei lavoratori, mentre è in arrivo un lauto pacchetto famiglia e il ritorno del contributo per le scuole paritarie. Per arginare il caro-energia si va dal potenziamento del bonus sociale ai crediti di imposta rafforzati per le imprese, mentre sui carburanti lo sconto viene ridimensionato, almeno per dicembre, visto il trend attuale di discesa dei prezzi.
    Spuntano infine anche la razionalizzazione dei bonus edilizi e delle tax expenditure, e anche una “tassa Bitcoin” sulle plusvalenze generate dall’attività in campo crypto.
    Pietro Broccanello

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