lunedì, Novembre 25, 2024
More
    Home Prima pagina Pensioni: le sei nuove fasce di reddito

    Pensioni: le sei nuove fasce di reddito

    Pensioni: le sei nuove fasce di reddito
    Con la nuova Manovra cade l’attuale schema di rivalutazione a tre scaglioni e si installa un nuovo meccanismo con sei fasce che garantisce la rivalutazione piena al 100% solo per gli assegni fino a circa 2100 euro. A scendere progressivamente di percentuale ci sono poi le altre fasce di reddito.
    Dal 1° gennaio 2023 cala il sipario sullo schema attualmente vigente, articolato su tre fasce di reddito per la rivalutazione delle pensioni: 100% per i trattamenti fino a 4 volte il trattamento minimo Inps (circa 525 euro); 90% per quelli superiori a 4 volte e fino a 5 volte il minimo; 75% sulle fasce di importo superiori a 5 volte il minimo. Nelle scorse settimane il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha firmato il decreto che fissa al 7,3% la quota di indicizzazione al caro vita per l’adeguamento da far scattare a gennaio.
    È stato previsto un bonus che farà salire ad almeno 570 euro le pensioni minime nel 2023 e a circa 580 euro nel 2024. Il nuovo meccanismo è declinato su sei fasce di reddito e garantisce la rivalutazione al 100% solo per gli assegni pensionistici fino a 2100 euro.
    Si scende poi progressivamente all’80% per i trattamenti inferiori o pari a 2.625 euro, al 55% per quelli tra 2.626 e 3.150 euro, al 50% tra 3.151 e 4.200 euro, al 40% tra 4.201 e 5.250 euro e al 35% per le pensioni oltre questa ultima soglia. È quanto stabilito nella Manovra approvata l’altro ieri dal governo Meloniè la manovra approvata dal governo Meloni, nell’ultima versione messa a punto dai tecnici, per indicizzare gli assegni pensionistici al caro vita.
    Nel disegno di legge di bilancio vengono confermate le uscite con il mix Quota 42 e 62 anni d’età (di fatto Quota 103), così come il bonus del 9,19% per i lavoratori che decideranno di rinviare l’uscita una volta raggiunti i requisiti di Quota 103.
    Si è deciso per un nuovo sistema di perequazione degli assegni pensionistici per il biennio 2023-2024, che premia i trattamenti al minimo, mantiene la rivalutazione piena per quelli fino a quattro volte il minimo e taglia progressivamente gli adeguamenti per gli assegni superiori a questa soglia.
    Come detto anche per i prossimi due anni la rivalutazione sarà piena per le pensioni fino a quattro volte il minimo Inps (circa 2.100 euro), e poi a seguire progressivamente dall’80% in giù per quelle tra 5-6 volte il minimo, 7-8 volte, 8-10 volte e infine le pensioni superiori a 10 volte il minimo.
    La rivalutazione delle pensioni minime di quelle ancora più basse sarà “rafforzata”, dove il minimo sarà incrementato dell’1,5% il prossimo anno e del 2,7% nel 2024. Tenendo conto dell’indicizzazione del 7,3%, gli assegni più bassi dovrebbero arrivare a oltre 570 euro il prossimo anno e a circa 580 in quello successivo.
    Pietro Broccanello

    Most Popular

    Torino, Cinque enti uniti per rafforzare l’HUB Progetti Europei nell’economia sociale

    La collaborazione tra Camera di commercio di Torino, Città di Torino, Città Metropolitana di Torino, Università degli Studi di Torino e Politecnico di Torino...

    Adattamento climatico: servono 340 miliardi l’anno entro il 2030, avverte l’Unfccc

    BAKU, novembre 2024 – L'adattamento al cambiamento climatico rappresenta una sfida sempre più urgente, e i costi per affrontarla continuano a crescere in modo...

    La crisi dell’automotive in Europa: tra cassa integrazione, tagli e piani di emergenza

    La crisi dell’industria automobilistica europea sembra inarrestabile, colpendo duramente i principali costruttori e portando con sé un’ondata di incertezza per lavoratori e imprese. Negli...

    Intelligenza Artificiale: 15 startup italiane protagoniste a Expo Osaka 2025

    Aperto il bando “Io sono futuro” promosso dalla Fondazione Dalla Frera rivolto alle startup che utilizzano l’IA come strumento per affrontare le emergenze globali.   Valorizzare...

    Recent Comments