Guerra in Ucraina, Charles Michel a Pechino esorta Xi Jinping a fare pressioni su Mosca
Per la prima volta dallo scoppio della pandemia, si è tenuto a Pechino un incontro ai massimi livelli tra i vertici Ue e cinesi. Ieri il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha incontrato Xi Jinping. Il colloquio è durato circa tre ore e i due leader hanno discusso di vari temi tra cui, inevitabilmente, la guerra in Ucraina. La Cina di Xi Jinping ha segnalato più volte una certa insofferenza, anche se in maniera più o meno moderata, verso la posizione in cui la sta costringendo la Russia, dal momento che Pechino non ha intenzione di fornire appoggio militare alla causa Mosca contro Kiev ma allo stesso tempo non vuole rompere l’asse con il Cremlino.
Secondo quanto riportato dai media statali cinesi, Xi Jinping ha spiegato a Charles Michel che la risoluzione della crisi in Ucraina “con mezzi politici è nel migliore interesse dell’Europa e di tutti i Paesi dell’Eurasia”, secondo quanto riporta anche Rai News. Il presidente cinese avrebbe ribadito la necessità di “evitare l’escalation e l’espansione della crisi” e di impegnarsi perché le due parti avvino colloqui di pace. Il presidente del Consiglio Europeo ha dimostrato di voler coinvolgere la Cina quale attore internazionale capace usare il suo peso diplomatico perché la guerra finisca presto, affermando che l’Ue conta su Pechino ”per mettere fine alla brutale occupazione e distruzione dell’Ucraina da parte della Russia”. Euronews riporta che Michel, durante una successiva conferenza stampa, ha specificato di aver “esortato il presidente Xi a usare la sua influenza sulla Russia per far rispettare la Carta delle Nazioni Unite”.
Nel frattempo, prosegue il sostegno militare dell’occidente alla resistenza ucraina. L’esercita statunitense ha assegnato un’enorme commessa da 1,2 miliardi di dollari a Raytheon Technologies, multinazionale specializzata in prodotti ad alta innovazione tecnologica in diversi settori quali difesa, droni e aerospazio, con sede nel Massachussets. La commessa prevede la produzione di sei sistemi missilistici anti-aerei Nasams da destinare a Kiev. L’obiettivo è fornire un concreto aiuto alle capacità di difesa aerea degli ucraini che da oltre un mese stanno soffrendo pesanti attacchi dal cielo condotti da Mosca sia tramite missili che con l’ausilio di droni.