LUCA GERRI, IL 17ENNE BRESCIANO FUTURO DEL TIRO A VOLO
Ci sono talenti che ci caratterizzano e ci connaturano, ma solo grazie al duro lavoro possono emergere ed evolversi, fino a raggiungere la vetta. Oggi raccontiamo la storia di Luca Gerri, bresciano, che a soli 17 anni rappresenta già il futuro presente del tiro a volo, con risultati degni di un vero campione.
Luca, come nasce la tua passione per il tiro a volo?
La mia passione nasce un po’ dal papà, che da sempre coltiva il proprio hobby per la caccia. Ero molto piccolo quando mi ha portato con sé e mi ha fatto provare per la prima volta cosa significa. Al termine della stagione di caccia ho poi chiesto a papà se avesse potuto portarmi ad un campo di tiro a volo. Così da cosa nasce cosa, sono andato avanti, senza una vera prospettiva. Da lì mi sono iscritto alla squadra del Concaverde di Lonato del Garda, ho continuato con la mia squadra e dopo tre anni che ero tesserato ho conosciuto il mio attuale allenatore Giovanni Pellielo, già vincitore di 4 medaglie olimpiche individuali, 10 titoli mondiali e 12 titoli europei. La passione è cresciuta sempre più, e con tanti sacrifici i risultati non hanno tardato ad arrivare.
Quindi in breve tempo sei passato dalla fase dilettantistica a quella agonistica. È così?
Sì, il passaggio più o meno è stato fra il 2019 e il 2020, quando avevo 14-15 anni.
Ed i risultati non sono mancati. Raccontaci un po’ di questo.
Nel 2018 ho vinto tre prove del Campionato italiano; nel 2019 ho fatto un terzo posto al Campionato italiano, ho vinto due Campionati italiani Beretta, e poi un terzo posto alla gara internazionale Green Cup, ed infine ho vinto più di un Campionato regionale.
Tanti risultati considerando la tua giovane età, complimenti!
Ce la metto tutta. Ce l’ho messa tutta da sempre, questa è la mia passione più grande.
Quali sono i prossimi obiettivi?
Avevo un grande obiettivo che ho raggiunto quest’anno ed era quello di entrare nel Corpo dello Stato, le cosiddette “Fiamme Oro”, che sono i tiratori della Polizia di Stato nel gruppo sportivo. Ora punto ad essere convocato per una gara internazionale con la Nazionale, poi successivamente, perché no, si può puntare alle Olimpiadi. Di recente mi sono allenato nel centro di preparazione olimpica di Tirrenia con la Nazionale italiana, per cui l’obiettivo lo sto già coltivando.
Hai parlato del fatto che sei entrato a far parte del Corpo di Polizia. In futuro ti vedi più come atleta professionista o potresti dedicarti principalmente alla Polizia?
Mi vedo più come atleta, perché è ciò che voglio realmente fare. Entrare nella Polizia era un obiettivo, un grande obiettivo, ma comunque non è ciò che vedo come mia connotazione principale nel futuro.
Qual è il messaggio che vorresti mandare ai giovani ragazzi tuoi coetanei che si approcciano ad una disciplina sportiva per la prima volta?
Seguite i vostri sogni, credeteci fino in fondo e fate il possibile per raggiungerli. Solo così potrete raggiungerli. Però tenendo ben presente dei tanti necessari sacrifici, imprescindibili per arrivare all’obiettivo, come anche non uscire la sera o ridurre drasticamente le frequentazioni. Bisogna un po’ mettere da parte la propria vita privata relazionale per farlo. Se invece pensi che lo sport al quale ti vuoi dedicare sia semplicemente un hobby, allora lascia perdere, divertiti, e trattalo come tale, ma se vuoi che un giorno sarà parte della tua vita allora l’impegno richiesto deve essere molto.
Grazie.
Andrea Valsecchi