Manovra, tutte le novità, a partire dal dietrofront sul Pos
Arriva il terzo pacchetto di emendamenti del Governo alla manovra. È il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a recarsi nella tarda serata di domenica direttamente in commissione Bilancio alla Camera, con le comunicazioni riguardanti novità significative alla legge di Bilancio. All’arrivo del ministro è seguito anche il rientro in aula dei deputati dell’opposizione, che avevano disertato i lavori proprio in virtù dei ritardi dell’esecutivo nella produzione dei documenti necessari. Le novità sono state subito spiegate da Giorgetti, che ha sottolineato che «Le previsioni più accreditate a livello economico probabilmente imporranno ulteriori utilizzi di spazio fiscale» ricordando che «quello che ha fatto il governo è aver usato nel primo trimestre 2023 uno scostamento dell’1,1% esattamente per le misure per l’energia». Ora non resta che individuare gli emendamenti di maggioranza e opposizione che potranno entrare nella manovra prima dell’ok definitivo.
Ma vediamo le novità.
Taglio cuneo 3%.
Il primo annuncio del ministro Giorgetti riguarda il tetto del reddito per il taglio del cuneo, che passa da 20 a 25mila euro.
Pensioni minime a 600 euro.
Confermato anche l’innalzamento delle pensioni minime per gli over 75, che passa a 600 euro mensili, ma per ora varrà solo per il 2023.
Reddito di cittadinanza
«Sul reddito di cittadinanza le mensilità sono state ridotte da 8 a 7» ha detto il ministro dell’Economia, prevedendo una stretta ulteriore rispetto a quanto era stato previsto in precedenza.
Inoltre viene introdotta una de contribuzione per chi assume i percettori del reddito: «si è aumentato da 6mila e 8mila euro la soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a favore di datori di lavoro che assumono dal 1º gennaio al 31 dicembre con contratto a tempo determinato i beneficiari del Reddito di cittadinanza».
Superbonus 110%.
In merito al Superbonus «è recepita quella che è una volontà emersa in commissione al Senato sul dl quater e recepita qui per motivi di tempo: la possibilità di presentare la cilas per i condomini entro il 31 dicembre 2022 per mantenere il regime di maggior favore al 110%».
Stralciata la norma sui Pos
Dietrofront sulla norma Pos: si torna alla vecchia misura attualmente in vigore che prevede la sanzione di 30 euro a chi rifiuta il pagamento elettronico, senza limite di soglia. La nuova proposta del Governo che introduceva dal 1° gennaio una soglia di 60 euro sotto la quale non sarebbe scattata nessuna sanzione in caso di rifiuto dell’utilizzo del Pos da parte dell’esercente o del professionista, era stata infatti bocciata dall’Unione Europea.
Secondo quando riferito in commissione Bilancio della Camera dallo stesso ministro dell’Economia, si sta andando nella direzione di concedere crediti d’imposta a titolo di ristoro delle commissioni pagate da commercianti e professionisti per i pagamenti digitali, così da superare la maggior criticità emersa.
Cartelle esattoriali
Slitta dal 31 gennaio al 31 marzo lo stralcio dei carichi fino a 1.000 euro affidati agli agenti della riscossione al 31 dicembre 2015.
Mutui a tasso fisso
«È stata ripristinata la vecchia norma del 2012 che permette per i contratti di mutuo ipotecario di tornare dal tasso variabile al fisso», annuncia con grande entusiasmo il ministro, in ragione soprattutto del fatto che i tassi stanno continuando a crescere anche nelle ultime settimane.
Caro energia
«Per il caro energia diversi emendamenti sollecitavano quella che era ritenuta e che anche noi abbiamo ritenuto un’ingiustizia, il trattamento di sfavore per il teleriscaldamento, per cui è prevista la riduzione dell’aliquota Iva al 5% per il primo trimestre 2023» ha fatto sapere il ministro Giorgetti. Ma non solo: «È prevista anche la riduzione al 10% dell’Iva per i pellet per il 2023».