Putin va in Bielorussia e Mosca annuncia esercitazioni con Minsk e Pechino
Non riuscendo cambiare l’inerzia del conflitto a suo favore, Putin cerca di riabilitare l’immagine della potenza russa tramite esercitazioni militari, nella speranza forse di convincere i suoi ‘vicini’ ad appoggiarlo nella sua guerra contro Kiev. Il ministero della Difesa russo ha annunciato che Mosca e Pechino condurranno esercitazioni militari navali congiunte tra il 21 e il 27 dicembre, operazioni che dovrebbero comprendere anche lanci di missili nel Mar Cinese Orientale, con l’obiettivo di “rafforzare la cooperazione navale tra Russia e Cina e mantenere la pace e la stabilità nella regione Asia-Pacifico”.
Allo stesso tempo, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Interfax, i russi effettueranno esercitazioni tattiche in Bielorussia, al confine con l’Ucraina. Non sono noti i dettagli di tale iniziativa lanciata in occasione della visita di Putin a Minsk, la prima dal 2019. Per Kiev lo scopo di questa visita è quello di trainare le forze armate bielorusse nel conflitto. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino, ha avvisato i partner europei che il suo Paese “non si arrenderà né rispetterà gli ultimatum” russi, sottolineando che “la fine della guerra può essere accelerata solo aumentando la fornitura di artiglieria e carri armati. Anche unilateralmente”.
Nel frattempo, continua la resistenza ad oltranza in Ucraina. Tra domenica e lunedì la capitale del Paese è stata attaccata da oltre 20 droni di fabbricazioni iraniana, di cui tre quarti sarebbero stati abbattuti, secondo quanto riferiscono le autorità cittadine. Ciononostante, sarebbe comunque stata colpita una zona critica dell’infrastruttura di Kiev. Due persone sono rimaste ferite.