Artistica Brescia, il racconto di Esther Puletti
Una storia di sport e di successi. Oggi abbiamo incontrato Esther Puletti dell’Artistica Brescia, associazione sportiva con sede a Flero (BS), dove vengono svolte oltre 20 discipline diverse, frequentate da circa 1000 tesserati provenienti da tutta la provincia.
Buongiorno Esther, ci racconti un po’ dell’Artistica Brescia. Come nasce?
L’Artistica Brescia è nata nel 2003 da un’idea mia, di mio marito (che da giovane era un ginnasta) e di alcune altre persone. Quando è nato nostro figlio Pietro abbiamo cercato di trasmettergli questa grande passione, che ha subito attecchito. A sei anni l’abbiamo portato a fare ginnastica per la prima volta ed in poco tempo ha raggiunto ottimi risultati. Ci siamo così inseriti in una società che si chiamava Ginnastica Brescia, con la quale Pietro è diventato campione italiano ben tre volte. La palestra dove venivano fatti gli allenamenti era davvero piccola, quindi abbiamo pensato di affittare un capannone a Flero, che diciamo, abbiamo fatto da zero. Da quel momento abbiamo cominciato ad essere indipendenti, fino a “divorziare” dagli altri soci della Ginnastica Brescia per creare l’Artistica Brescia. Il successo è stato rapido, e quella nuova palestra che all’inizio ci sembrava enorme era diventata subito piccola per via dei tanti nuovi iscritti. Quindi abbiamo deciso di acquistare e costruire un nuovo polo tutto daccapo, lì dove siamo adesso, sempre a Flero. Si tratta di una palestra di 1800 metri quadri, e dispone di tutto quello che occorre per la ginnastica, con tutti gli attrezzi, con una buca per poter cadere nella gommapiuma, eccetera eccetera.
Avete ottenuto ottimi risultati. Ci racconti di più.
La scelta di creare una palestra indipendente ha pagato. E oggi con il settore della ginnastica artistica maschile militiamo nel massimo campionato di serie A1, con un ginnasta membro della nazionale junior campione italiano di categoria e con un tecnico inserito nello staff della nazionale, perciò il massimo di quello che ci si può aspettare. E per quanto riguarda invece il nato numerico, siamo riusciti prima del covid ad avere avere oltre 1200 iscritti. Ora sono calati un po’, siamo su 1000, ma penso che possiamo crescere ancora, diciamo così.
Ci avete creduto sin dall’inizio, ma nel percorso di fondazione, quali sono state le maggiori difficoltà iniziali, e come è stato possibile superarle?
All’inizio era tutto un’incognita perché naturalmente non sapevamo come poteva andare. Ci hanno aiutato la pubblicità e soprattutto il passaparola. Abbiamo potuto lavorare senza nessun aiuto istituzionale perché obiettivamente nono c’è mai stato. L’incognita più grande, ancora oggi, è rappresentata dal fatto che non si ha la certezza di chi si riiscriverà per il nuovo anno.
Com’è stato invece affrontare il periodo del covid?
Inizialmente abbiamo avuto molta paura. E anche quando siamo riusciti ad aprire, naturalmente, la gente non si fidava a riprendere l’attività. Sono stati due anni disastrosi a livello economico, però per fortuna quest’anno si vede la voglia di ripresa e di ritornare a una certa normalità, soprattutto per i bambini, perché sappiamo, lo sport dà un qualcosa in più che va oltre alla semplice attività, sono regole, disciplina, ma anche un’occasione per sfogarsi.
Grazie.
Andrea Valsecchi