SCUOLE COMUNALI di Milano
un’altra stangata ai cittadini più deboli
“Inizio d’anno all’insegna dei rincari” è la frase ricorrente in tutti i media e il Comune di Milano non ha voluto esserne fuori, ma forse ha scelto il settore sbagliato, e soprattutto, nel modo sbagliato.
L’incremento superiore all’8% del contributo per la refezione scolastica e per servizi legati alla prima infanzia non può che sollevare dissensi e polemiche da parte delle famiglie colpite da questa decisione.
Il settore della scuola dell’infanzia, da sempre ha avuto un’attenzione particolare, anche dal Comune di Milano, perché oltre ad essere un importante servizio pedagogico per la crescita personale dei bambini, offre un servizio sociale alle famiglie ai fini dell’assistenza ai genitori per la gestione dei tempi di casa e lavoro.
Se l’incremento può avere un senso, poiché è legato anche all’incremento generalizzato dei generi alimentari e alla necessità di coprire un enorme buco di bilancio, occorrerebbe recuperare risorse in altri settori per ridurre l’incremento.
Piattaforma Milano ritiene che occorrerà rivedere la fascia di esenzione alzandola verso una fascia di reddito attendibile che tenga conto di quanto deve essere un reddito minimo per una famiglia con figli e non limitandolo come indica la proposta del Comune a chi ha reddito annuo di 4.000 euro (inferiore al reddito di cittadinanza) ossia chi avrebbe bisogno non solo di esenzione, ma di aiuti economici e servizi aggiuntivi.
Occorrerà almeno dar seguito all’ordine del giorno approvato in Consiglio che impegna la Giunta ad aumentare la no-tax area.
Questa notizia arriva sulla testa dei cittadini interessati in contemporanea con la comunicazione di programmazione di nuove grandi opere e dei relativi impegni finanziari e non può che stridere alle loro orecchie se non come un’ingiustizia sociale nei loro confronti.
Piattaforma Milano, sempre dalla parte delle famiglie, si augura che la Giunta usi il buon senso, riveda e corregga la decisione per renderla più accettabile. I cittadini subiscono, ma ricordano e valutano e non lo dimenticheranno, anche se lontano al momento del prossimo voto amministrativo.
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