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    Acciaio: i prodotti lunghi soffrono sul mercato nazionale

    Acciaio: i prodotti lunghi soffrono sul mercato nazionale
    Consumo interno in calo, export sopra la media del decennio.
    Le analisi nell’ultimo webinar di siderweb
    Flero (Bs), 7 febbraio 2023 – I prodotti lunghi hanno avuto performance migliori rispetto alla media dell’acciaio nazionale nella produzione e nel commercio estero nell’ultimo decennio (2010-19).  
    Tuttavia, stanno mostrando una sofferenza sul mercato interno, con il consumo apparente (produzione più l’import, meno l’export) che è calato in modo più sensibile. Quanto ai prezzi, i prodotti lunghi appaiono in difficoltà rispetto ai piani, con quotazioni in erosione da molto tempo.
    Sono le conclusioni cui è arrivata l’analisi del responsabile dell’Ufficio Studi siderweb, Stefano Ferrari, nel webinar MERCATO & DINTORNI che siderweb – La community dell’acciaio tiene ogni primo martedì del mese per fare il punto sulla congiuntura siderurgica.
    In dettaglio, ha spiegato Ferrari, «sono buone le performance della vergella e i laminati mercantili sono stabili; il tondo per cemento armato soffre sulla piazza nazionale, ma l’export riesce a bilanciare la domanda interna in modo positivo; travi e rotaie hanno ancora bisogno di recuperare dai bassi livelli degli ultimi anni».
    IL TONDO PER CEMENTO ARMATO – La produzione nazionale di tondo per cemento armato segue una parabola negativa che dura almeno dal 2011. Nel 2021, grazie al recupero dell’output siderurgico nazionale, si è registrato un ritorno vicino ai 3 milioni di tonnellate, sui livelli del 2019 ma lontano da quelli della prima metà degli anni 10.
    La parabola discendente del consumo apparente è culminata nel 2017, con un valore di 1,345 milioni di tonnellate, prima di un recupero che ha portato i valori del 2019 vicino al milione e mezzo di tonnellate e nel 2021 al di sopra di questo valore. «Da verificare, per il futuro – ha aggiunto Ferrari –, l’impatto del PNRR». Resta un delta enorme tra la produzione e il consumo apparente, con la prima strutturalmente superiore al secondo, grazie al buon andamento della bilancia commerciale. Nel 2022, si è registrato un calo dell’export di circa il 23%, a poco più di 1 milione di tonnellate.
    IL MERCATO INTERNAZIONALE Il violento terremoto che ha colpito la Turchia meridionale «avrà inevitabilmente un impatto sul mercato siderurgico, c’è da capire di che misura» ha poi spiegato Emanuele Norsa, analista di Kallanish e collaboratore siderweb. «Il porto di Iskenderun – ha sottolineato Norsa – è attualmente inattivo. Da quanto sappiamo, le acciaierie della zona non hanno subito grossi danni, ma sono ferme per motivi logistici. İsdemir, Toscelik Osmaniye, MMK Metalurji, Baştuğ Metalurji, Koç Metalurji e altri impianti non torneranno operativi prima di una settimana o più».
    Come conseguenza si avrà «da un lato una minor produzione di acciaio e, dunque, una minor domanda di rottame, che dovrebbe portare a un calo dei prezzi della materia prima; dall’altra, un innalzamento dei costi logistici» che dovrebbe esercitare un effetto opposto.
    PAROLA ALL’OPERATORE – Il mercato dell’acciaio italiano «ha tenuto e vediamo una certa stabilità, nonostante il rallentamento registrato lo scorso anno. La Germania è in un momento di difficoltà e di incertezza maggiori, ma non va dimenticato che è l’Italia il Paese che paga per l’energia elettrica il costo più alto d’Europa». Lo ha detto il presidente del Gruppo Feralpi, Giuseppe Pasini. Proprio per quel che riguarda l’energia, ha continuato, «non siamo ancora usciti dall’emergenza. Ovviamente la situazione è migliorata rispetto alle “montagne russe” del 2022, ma non è ancora chiaro ciò che ci porterà il 2023. Certo, il prezzo del gas è stato fissato a 180 euro al MWh, ma è un risultato insufficiente e che è arrivato in ritardo: l’Europa è stata completamente assente nel campo della politica energetica dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. La transizione energetica è un tema che va affrontato con pragmatismo, non in modo ideologico come purtroppo viene spesso fatto oggi in Europa».
    Quanto al 2023 «sono moderatamente ottimista. Il primo semestre sarà abbastanza stabile; nella seconda parte dell’anno, se vi saranno un rallentamento dell’inflazione e un calo del costo energetico, potremo vedere una crescita della domanda, anche in ragione dell’avvio auspicato dei cantieri previsti nel PNRR, visto che l’Italia deve recuperare il gap infrastrutturale».
    Ufficio stampa siderweb
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    Elisa Bonomelli | bonomelli@siderweb.com | 392 1733 747
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    siderweb – La community dell’acciaio è l’unica testata online in Italia dedicata interamente alla filiera siderurgica. È punto di riferimento per gli operatori di settore, grazie al suo stile sobrio e votato all’approfondimento e all’obiettività. Dal 2005 organizza Made in Steel e ne struttura i contenuti: convegni, interviste, outlook. Dal 2009 rileva ogni settimana i prezzi di 55 materie prime e prodotti siderurgici sul mercato nazionale, con un metodo certificato dal Laboratorio di Statistica Dati Metodi e Sistemi dell’Università degli Studi di Brescia. Dal 2022 pubblica 5 indici settimanali su rottame, acciaio al carbonio, prodotti lunghi e piani, acciaio inox.

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