Putin contro l’Occidente sospende la partecipazione della Russia al trattato nucleare New Start
L’ultimo discorso del presidente della Federazione Russa ha lasciato il sapore di un’epoca che credevamo terminata: quella della Guerra Fredda. Ieri Vladimir Putin ha rivolto alla nazione un lungo discorso in cui è tornato a parlare di alcuni dei suoi cavalli di battaglia tra cui la Nato che vuole distruggere il suo Paese e il fatto che non è Mosca ad aver iniziato la guerra ma l’Ucraina. Durante il suo monologo, il capo del Cremlino ha annunciato che la Federazione Russa sospende la sua partecipazione al trattato New Start.
Firmato a Praga nell’aprile del 2010 da Stati Uniti e Russia e rinnovato nel 2016 e nel 2021, il New Strategic Arm Reduction Treaty è il nipote dei precedenti accordi START con cui le due superpotenze hanno cercato nel corso dei decenni di ridurre la quota di testate nucleari nei rispettivi arsenali. Nello specifico, il New START fissa a 1.550 il numero di testate e bombe nucleari per entrambe le parti, a 800 vettori nucleari tra ICBM (Intercontinental ballistic missile), SLBM (Submarine-launched ballistic missile) e bombardieri pesanti di cui 700 contemporaneamente operativi.
Putin ha sottolineato che sospende ma non si ritira dal trattato. La decisione è frutto della volontà di Mosca di non permettere agli ispettori statunitensi di visitare i siti nucleari russi, elemento fondamentale per verificare l’effettivo rispetto dei termini dell’accordo. “Vogliono infliggerci una sconfitta strategica e rivendicare le nostre strutture nucleari” ha dichiarato il presidente russo, secondo quanto ha riportato il Guardian. Torna così lo spettro del riarmo nucleare, mentre si allontana ancor di più la possibilità dell’avvio di un dialogo tra Occidente e Russia proprio quando sta per cominciare il secondo anno di guerra.