Le Borse tirano il fiato dopo il salvataggio di Crédit Suisse
Chiusura cauta per le Borse europee, in attesa della decisione sui tassi di interesse della Fed. Dopo il salvataggio di Crédit Suisse da parte di Ubs le principali Borse tirano il fato, anche se rimangono i timori legati alle possibili ripercussioni sul mercato del rischio di fallimento dell’istituto svizzero. In Europa chiusure disomogenee ma meno drastiche che negli scorsi giorni, Wall Street rimane in calo.
Le vendite, emerse nel corso della giornata sui bancari (in calo a Zurigo Credit Suisse e Ubs) e su molti titoli finanziari, hanno frenato soprattutto Milano (-0,12% il Ftse Mib) e Madrid (finita in rosso dello 0,3%), quando sono rimaste sopra la parità Parigi (+0,26% il Cac40) e Francoforte (+0,14% il Dax40) con Amsterdam maglia rosa (+0,76% l’Aex). A Wall Street gli indici si muovono sotto la parità, con un rallentamento della stretta di politica monetaria già previsto dal mercato.
In questo contesto, la presidente della Bce Christine Lagarde si è detta inflessibile nel perseguire l’obiettivo di abbassare l’inflazione al 2% nel medio termine. Rispetto a questo, il membro dell’executive board della Bce Fabio Panetta ha aggiunto che la politica monetaria deve rimanere “adattabile ai mutevoli sviluppi” e gli interventi restrittivi “devono essere calibrati con prudenza perché stanno già avendo un forte impatto sulle condizioni di finanziamento e vogliamo evitare una volatilità finanziaria indesiderata”. In questo quadro, i settori che sono andati meglio in Europa sono stati quelli delle vendite al dettaglio e degli alimentari, quando a Piazza Affari, le vendite si sono concentrate sul risparmio gestito, banche e parte del comparto utility.
Nel complesso, i settori che hanno registrato un andamento positivo sono stati quelli delle vendite al dettaglio e degli alimentari, mentre a Piazza Affari le vendite si sono concentrate sul risparmio gestito, le banche e il comparto utility.
Sul mercato azionario di Piazza Affari, Banco Bpm (-2,66%), Azimut (-2,59%) e A2A (-2,05%) hanno chiuso in negativo, mentre Iveco Group (+3,98%) ha registrato un balzo positivo. Amplifon (+1,45%) e Leonardo (+1,71%) sono state in rialzo, grazie all’annuncio di ordini per circa 40 elicotteri da parte di quest’ultima. In controtendenza rispetto al settore finanziario, Nexi (+1,36%) e Fineco (+0,82%) sono state giudicate positivamente dagli analisti di Equita, che hanno evidenziato la solidità del bilancio di queste società. Banca Mediolanum (-1,87%), Banca Generali (-1,71%) e Intermpump (-1,47%) hanno invece registrato una seduta di vendite. Nel comparto bancario, Bper ha perso l’1,43%, Unicredit -1,26%, Mps -0,74%, Mediobanca -0,65% e Intesa Sanpaolo -0,51%.
Lo spread tra BTp e Bund è indicato a 184 punti base, in aumento di 1 punto base rispetto alla chiusura di ieri, mentre il rendimento del BTp decennale benchmark è aumentato al 4,18% dal 4,10% di ieri. Sul mercato dei cambi, l’euro si mantiene forte a 1,0791 dollari, mentre il petrolio è in rialzo e il gas è in calo.
Pietro Broccanello