Macron, al via la riforma delle pensioni, fra proteste e malumori
Prosegue la tanto discussa riforma delle pensioni in Francia, cavallo di battaglia di Macron, e seguita direttamente dalla premier Borne. «Dobbiamo andare avanti: è nell’interesse superiore della nazione»: ha dichiarato il Presidente in diretta nazionale, «Quando i sindacati manifestano, hanno la loro legittimità, quando organizzano cortei, che lo facciano, sono contrari a questa riforma, io li rispetto», aggiungendo però di «non accettare la violenza quando si è scontenti di qualcosa».
L’Eliseo difende la nuova riforma che innalzerà l’età pensionabile, perché, sottolinea l’Esecutivo, “è stata adottata attraverso un voto parlamentare”. E dopo l’ok del Parlamento dovrebbe arrivare a breve anche il via libera della Corte Costituzionale, che proprio in queste ore sta analizzando la nuova disciplina. «Non mi fa piacere fare la riforma, avrei preferito evitare, ma siccome è necessaria mi sono preso l’impegno di realizzarla» ha infine concluso Macron live dall’Eliseo, sottolineando che le nuove disposizioni dovrebbero entrare in vigore già entro la fine dell’anno, auspicando in un allargamento della maggioranza a sostegno del provvedimento, che sia il più ampio possibile, per una condivisione nel segno dell’unità nazionale, trasversale ai partiti. Dichiarazioni di apertura, quindi, anche alla luce delle due mozioni di sfiducia cassate dal Parlamento nei giorni scorsi, che non sembrano affatto aver indebolito la leadership del Presidente, il quale ha concluso il discorso alla Nazione ribadendo la volontà di porre fine ai rincari sui carburanti, ma precisando che “Spetta a noi anche il compito di provare ad ascoltare la rabbia legittima. Che non è la violenza”.
Andrea Valsecchi