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    Sergio Ermotti torna Ceo di Ubs

    Sergio Ermotti torna Ceo di Ubs
    Il colosso bancario Ubs, subito dopo l’acquisizione di Credit Suisse, ha annunciato un’improvvisa variazione di gestione: Sergio Ermotti tornerà a ricoprire il ruolo di Group Chief Executive, incarico che aveva già ricoperto dal 2011 al 2020. L’attuale CEO Ralph Hamers ha deciso di dimettersi “nell’interesse della nuova combinazione, del settore finanziario svizzero e del Paese”.
    Secondo il comunicato ufficiale rilasciato dalla banca, “il Consiglio di amministrazione di Ubs ha nominato Sergio P. Ermotti Group Chief Executive Officer e President of the Group Executive Board, con effetto dal 5 aprile 2023, dopo l’Assemblea generale annuale. Succederà a Ralph Hamers, che ha accettato di dimettersi per servire gli interessi della nuova combinazione, del settore finanziario svizzero e del Paese. Ralph Hamers rimarrà in Ubs e lavorerà al fianco di Sergio P. Ermotti come consulente durante un periodo di transizione per garantire una chiusura positiva della transazione e un passaggio di consegne agevole”.
    Il Consiglio di amministrazione ha preso questa decisione alla luce delle nuove sfide e priorità che Ubs deve affrontare dopo l’annuncio dell’acquisizione di Credit Suisse per salvarla dal fallimento, in quella che è stata un’operazione storica nel settore. Nel frattempo, mercoledì il titolo Ubs è rimasto in rialzo alla Borsa di Zurigo.
    Durante la conferenza stampa di presentazione, tenutasi insieme al presidente di Ubs Colm Kelleher e al CEO uscente Ralph Hamers, Sergio Ermotti ha dichiarato che il colosso bancario non prenderà decisioni affrettate sull’integrazione con Credit Suisse: “Non dobbiamo affrettarci a prendere decisioni di cui potremmo pentirci. Dateci un paio di mesi”, ha detto Ermotti.
    Il Ceo ri-eletto ha anche sottolineato la necessità di ricostruire la fiducia e di capire che in un momento complesso e delicato come quello attuale rientrano anche elementi emotivi oltre che prettamente gestionali. Ermottiha affermato che ogni decisione sarà “la cosa migliore per Ubs e la Svizzera, nel migliore interesse dei contribuenti, del governo e dei dipendenti. Sappiamo che dobbiamo fare un buon lavoro”. Il processo di integrazione è stato descritto come una sfida significativa e il rischio di esecuzione è alto.
    Per quanto riguarda gli esuberi, i vertici di UBS hanno indicato solo che daranno chiarimenti sui tagli appena possibile. Kelleher ha affermato che Ubs sta valutando la prospettiva di liquidare ampie parti della banca d’investimento di Credit Suisse per comprendere quali dirigenti, gestori patrimoniali e banchieri d’investimento non faranno parte della nuova struttura. In buona sostanzaUbs non vuole importare “cattiva cultura” da Credit Suisse, in particolare nella banca d’investimento e nelle funzioni di controllo, ed è interessata a mantenere i propri talenti all’interno.
    Sergio Ermotti si è detto “onorato” del nuovo incarico e ha segnalato che rimarrà alla guida di Ubs finché la banca lo vorrà e “finché il lavoro sarà ultimato”.
    Pietro Broccanello

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