Parigi, stop ai monopattini elettrici da settembre
Referendum consultivo nella capitale francese, promosso dalla sindaca Hidalgo dopo le vittime dell’ultimo anno: stravince il no ai monopattini.
Monopattini che sfrecciano indisturbati, talvolta sui marciapiedi o contromano, o fregandosene dei semafori rossi. Questo ha inevitabilmente portato in tutto il mondo a continui incidenti, feriti e purtroppo vittime. Uno dei casi più seguiti dalla cronaca era stato quello di Miriam Segato, l’italiana di Capalbio travolta e uccisa il 14 giugno 2021 a Parigi da un monopattino che percorreva la tratta lungo la Senna con due ragazze a bordo, senza tra l’altro fermarsi per soccorrerla.
La sindaca Anne Hidalgo aveva quindi optato per il divieto, salvo poi ritrattare e indire un referendum.
Alla consultazione non c’è stata partita: 9 parigini su 10 hanno votato no ai monopattini a noleggio, quelli che chiunque può affittare per strada per pochi spiccioli.
Se ora l’esito verrà rispettato, a partire dal mese di settembre, Parigi sarà la prima capitale in Europa, a mettere al bando le i monopattini.
Un vero e proprio plebiscito, stante una situazione ormai allo sbando, complice anche l’impossibilità per la polizia di multare la violazione del codice della strada, per assenza di una disciplina ad hoc.
Ora però bisognerà placare i timori degli oltre 800 dipendenti dei tre principali operatori del settore attivi in città – Dott, Lime e Tier – i quali temono per il loro posto di lavoro.
Governo contrario al referendum
Il governo di Elisabeth Borne, al contrario rispetto alla posizione della sindaca di Parigi, si era mostrato viceversa favorevole ad una migliore regolamentazione della cosiddetta piccola mobilità urbana. Lo stesso ministro dei Trasporti Clément Beaune, ha infatti presentato un piano nazionale che ambisce a una «pacificazione dello spazio pubblico» con regole più rigide. «Se ben organizzati, ben regolati, i monopattini elettrici possono essere una chance», aveva dichiarato Beaune.
Andrea Valsecchi