Decreto migranti, stop alle partenze. Martedì il voto
Martedì prossimo l’approvazione definitiva in Commissione Affari costituzionali, con emendamenti chirurgici al Decreto Cutro, con l’obiettivo di fermare le partenze e punire gli scafisti.
Decreto migranti, il governo rafforza la stretta sulla normativa in tema di immigrazione, martedì prossimo la discussione in commissione Affari costituzionali al Senato. Il nuovo provvedimento, varato a marzo e che sarà emendato tra meno di una settimana in Senato, riguarderà prima di tutto la protezione speciale che agisce sui richiedenti asilo e sui rimpatri degli irregolari, affinché questa diventi un vero deterrente contro gli arrivi di migranti nel nostro Paese. Una nuova normativa, in sostanza introdotta per garantire i rimpatri dei migranti arrivati illegalmente, in cambio di maggiori quote del decreto flussi con i Paesi interessati.
Il testo finale, promosso dalla Lega, dovrebbe portare però la firma del ministro Piantedosi, in segno di compattezza e unità della maggioranza, ma quello che sarà varato dalla commissione Affari costituzionali del Senato, sarà anche il testo di Nicola Molteni, senatore leghista che ha tenuto a precisare la necessità di «affrontare le ulteriori questioni emerse dopo l’emanazione del decreto, tenuto conto della particolare rilevanza del flusso migratorio in atto».
Sul tavolo, la prossima settimana, ci saranno infatti solo piccole correzioni, quasi chirurgiche, ma comunque volte a fermare le partenze nella lotta agli scafisti.
Contro gli emendamenti presentati dalla maggioranza al decreto varato dopo il naufragio di Cutro in cui morirono 93 persone, è seguita la forte opposizione della Sinistra, che ha presentato un centinaio di emendamenti di protesta, ma che saranno facilmente cassati dalla compagine governativa.
Andrea Valsecchi