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    Il prezzo della satira in Italia

    Il prezzo della Satira in Italia
    È il 2019, ci sono le comunali a Cesena. È il 2019, Facebook è ancora un social piuttosto giovane e non si sono spenti gli echi di pagine come Salveenee (presa in giro del Ministro che genererà pure un videogioco, Call of Salveenee). È il 2019, e il verdetto delle urne di Cesena non appassiona nessuno. Così, un po’ per noia, un po’ per sfida Un giovane Cesenate decide di aprire una pagina satirica per seguire quelle che, a tutta prima, appaiono più delle formalità che delle elezioni. Viene così creata la pagina REnzo Lattuca, Re. Come i più acuti di voi avranno intuito, il candidato alla carica di sindaco, si chiama Enzo Lattuca, Persona per nulla Permalosa, Generoso oltre ogni Limite, Lento alla Querela, Ricco di ogni Dote, Primo nel Suo Nome, Assolutamente non Prono alle Cause Frivole, Difensore di Cesena, Possa il suo Profilo vincere per Sempre. Lo ricordiamo, perché è giusto e soprattutto perché sappiamo essere una persona per nulla portata a denunciare le persone.
    Ecco, la pagina satirica è fatta bene, ma non è che abbia questo successo stellare. Il ragazzo si è divertito, noi cultori del genere abbiamo apprezzato e tutto può andare come sempre. Il Pd vince le Comunali e si insedia la giunta. Solo che, come sempre i più acuti avranno intuito (non vi si può nascondere nulla), la cosa non si chiude qui. Siccome forse qualche elettore si è confuso, o potrebbe averlo fatto, e ha pensato davvero che Cesena si fosse staccata dalla Repubblica per fondare un’isola monarchica e rossa nella verde pianura padana, il Sindaco decide di attivarsi. Denunciando il ragazzo. Per cosa? Sostituzione di persona. In sostanza, si lamenta che la pagina REnzo Lattuca, RE possa essere confusa con la pagina di Enzo Lattuca, Persona per nulla Permalosa, Generoso oltre ogni Limite, Lento alla Querela, Ricco di ogni Dote, Primo nel Suo Nome, Assolutamente non Prono alle Cause Frivole, Difensore di Cesena, Possa il suo Profilo vincere per Sempre.
    Siccome in Italia la giustizia la prendiamo sul serio nelle cose che davvero contano, il giovane vede presentarsi alla sua porta, alle 7 della mattina, quattro agenti di polizia (due della postale, due della Digos). Essendo padre, possiamo solo immaginare la paura. Gli vengono sequestrati un po’ di mezzi elettronici e pure la pagina incriminata. Il reato di Sostituzione di Persona è una cosa seria, lo commette chi fa credere alla gente di essere un’altra persona. Per trarne un vantaggio personale o causare un danno. Inizia così, l’odissea giudiziaria. Ripetiamo, l’oggetto dell’accusa è di aver creato la pagina REnzo Lattuca, RE che avrebbe confuso le persone, che lo avrebbero per quella di Enzo Lattuca, Persona per nulla Permalosa, Generoso oltre ogni Limite, Lento alla Querela, Ricco di ogni Dote, Primo nel Suo Nome, Assolutamente non Prono alle Cause Frivole, Difensore di Cesena, Possa il suo Profilo vincere per Sempre.
    E cosa comporta questo? Il PM lunedì ha chiesto per il ragazzo 30 giorni di carcere, lunedì scorso. Quattro anni dopo i fatti, tre anni di processo, cinque testimoni, un giudice, una PM, un avvocato e un cancelliere per chiedere un mese, trenta giorni, 720 ore di carcere (con la condizionale, l’imputato è incensurato). Per aver osato prendere in giro un potente, creando una pagina satirica. Che, purtroppo, era così ben fatta (a fronte di una menzione tramite tag del suo quasi doppio, pure il sindaco in almeno una occasione ha messo like) che qualcuno, convinto che Cesena non fosse più una democrazia repubblicana, si sarebbe confuso credendo ad un colpo di stato monarchico comunista. Perciò, svariati anni dopo la vicenda, si va a processo per proteggere l’identità di Enzo Lattuca, Persona per nulla Permalosa, Generoso oltre ogni Limite, Lento alla Querela, Ricco di ogni Dote, Primo nel Suo Nome, Assolutamente non Prono alle Cause Frivole, Difensore di Cesena, Possa il suo Profilo vincere per Sempre.
    Lunedì si scontrano i titani. Le argomentazioni giuridiche si sprecano e, non essendo io Kafka, non ho le abilità di scrittore per raccontarvi questo duello legale senza annoiarvi. Mi limiterò, dunque, alla domanda del giudice al perito che ha segnato il processo: “Scusate, ma nel 2019 chi ha vinto?”. E nonostante tutte le profonde ricerche, le alte argomentazioni, le ondulate arringhe e le piatte evidenze, alla fine la storia è tutta qua: quanti elettori si sono confusi nella disfida del 2019? Ha poi vinto Enzo Lattuca, Persona per nulla Permalosa, Generoso oltre ogni Limite, Lento alla Querela, Ricco di ogni Dote, Primo nel Suo Nome, Assolutamente non Prono alle Cause Frivole, Difensore di Cesena, Possa il suo Profilo vincere per Sempre?
    Sì, ha vinto. Ma se ha vinto, forse il giovane non è colpevole. Ed, in effetti, non lo è Il ragazzo, lunedì, viene assolto. Non ha confuso abbastanza gente da fare la differenza. Va detto, a suo onore, che non c’erano parti civili, quindi non dovrà risarcire nulla a nessuno. Dunque, per rispondere alla domanda implicita nel titolo: quattro anni, una perquisizione, l’onorario di un avvocato e poco altro. Far ridere in Italia, sulle comunali di Cesena, costa questo. E forse, dico forse, due domande dovremmo farcele sul prezzo che devono pagare die giovani intelligenti e creativamente irrequieti per strapparci un sorriso. Quattro anni di pensieri, insonnia e sofferenza non merita davvero la tutela dell’identità di Enzo Lattuca, Persona per nulla Permalosa, Generoso oltre ogni Limite, Lento alla Querela, Ricco di ogni Dote, Primo nel Suo Nome, Assolutamente non Prono alle Cause Frivole, Difensore di Cesena, Possa il suo Profilo vincere per Sempre?
    Luca Rampazzo

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