Microchip, continua la crisi di Samsung ma cresce STMicroelectronics
Per Samsung è il peggior trimestre degli ultimi 14 anni, ma STMicroelectronics cresce oltre le aspettative, complice la ripresa del settore automotive
La crisi dei chip di smartphone, computer e memorie in generale, continua a farsi sentire da quasi un anno, e complice anche la crisi dell’industria dei semiconduttori, Samsung ha fatto registrare, nel dato trimestrale, il suo peggiore risultato degli ultimi 14 anni. Che lo stato di salute dell’azienda sud-coreana non fosse proprio florido è ormai risaputo: per il gigante della tecnologia si rileva un calo dell’87,4% dell’utile netto, sceso a 1,4 trilioni di won (circa 1,04 miliardi di dollari), rispetto agli 11,13 trilioni di won dello stesso trimestre del 2022. Stessa sorte per l’utile operativo del trimestre, che fa registrare un -95,4% rispetto allo scorso anno, scendendo a quota 640 miliardi di won, con un fatturato trimestrale sceso del 18%, pari a circa 63,75 trilioni di won.
Nulla è perduto però, almeno non per il momento, dato che le prospettive per l’anno in corso non sono così negative come il primo trimestre è apparso. È Samsung stessa a prevedere, stando ai dati in proprio possesso, una graduale ripresa della domanda di semiconduttori, che partirà nella seconda metà del 2023. E se Samsung Display Corporation (Dsc) ritiene che i rallentamenti proseguiranno nei prossimi mesi a causa della crisi globale, ritiene parimenti necessario mantenere la produzione a regime, per garantire la sua posizione dominante nel mercato di fascia alta e massimizzare le vendite al momento della tanto annunciata ripresa.
E se per Samsung la situazione non va certamente a gonfie vele, la stessa cosa non si può dire per la società italo-francese STMicroelectronics. Seppur anch’essa legata alla produzione di microprocessori, STMicroelectronics si occupa di un comparto maggiormente afferente ai chip per il settore dell’automotive, che hanno portato l’azienda a crescere oltre le aspettative, stante la ripresa del mercato delle vetture.
I ricavi netti messi «sono stati superiori alle attese nei settori Automotive e Industrial, in parte controbilanciati da ricavi minori nella Personal Electronics», ha detto l’amministratore delegato del gruppo dei semiconduttori, Jean-Marc Chery, sottolineando che «il margine lordo del primo trimestre, pari al 49,7%, è stato di 170 punti base superiore al punto intermedio della nostra forchetta di previsione delle attività, principalmente a causa del mix di prodotto in un contesto di prezzi che è rimasto favorevole».
Per quanto riguarda i dati si parla di un utile netto di 1,044 miliardi di dollari, 1,10 dollari per azione, in rialzo del 39,8% rispetto ai 747 milioni, 0,79 dollari per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente (-16,3% rispetto ai tre mesi precedenti), prospettive che non possono che lasciar ben sperare per il prossimo futuro, complice una continua ma graduale ripresa dei consumi.
Andrea Valsecchi