Germania, inflazione: cala la produzione industriale
Le Borse europee restano caute, ma a causa dell’inflazione cala ancora la produzione industriale in Germania.
Dopo una buona chiusura di settimana, complice l’andamento sostanzialmente positivo (o comunque non così negativo come gli analisti avevano previsto) del mercato americano, non si può che ben sperare per il prossimo futuro delle borse, specialmente per le ricadute che Washington può avere su Bruxelles. Sfatati i timori della recessione, gli investitori sono ora convinti che la Federal Reserve potrà tenere i tassi agli attuali livelli elevati più a lungo, circostanze che potrebbe dare un sospiro di sollievo ai mercati e garantire il superamento del rischio crack che aleggiava la scorsa settimana negli States. Oggi, infatti, i future sui Fed Fund assegnano una probabilità superiore al 90% al mantenimento dello status quo al vertice di giugno, ma se in precedenza scommettevano su un taglio dei tassi già a luglio, ora un allentamento non è atteso prima di settembre.
Entro il prossimo fine settimana è atteso il dato sull’inflazione Usa, che rappresenta un vero e proprio spartiacque.
Nell’attesa, le Borse europee chiudono a passo lento: il FTSE MIB registra un -0,09%, il CAC 40 di Parigi il -0,15%, mentre il DAX 40 di Francoforte il -0,05%. Chi più di tutti dovrà scongiurare una ripresa della decrescita inflazionistica è proprio la Germania, dove si è fatto registrare un calo della produzione industriale del 3,4% su mese, nonostante il +1,8% su anno). Nessun dato per Londra, viste le festività legate all’incoronazione di re Carlo III, mentre c’è generale progresso nei listini asiatici, con l’eccezione di Tokyo, dove il mercato ha riaperto dopo tre giorni di festività la scorsa settimana.
La situazione tedesca
Resta da monitorare la produzione industriale tedesca, calata del 3,4% a marzo, come ha reso noto l’Ufficio Federale di Statistica (Destatis). Si tratta di un dato al di sotto delle stime, visto che gli economisti si attendevano un calo dell’1,5%. Il calo odierno può però essere bilanciato con l’aumento della produzione nell’industria del 2,1% registrato a febbraio, che determina un +2,5% nella produzione trimestrale di inizio 2023. Ora non resta che capire come possa riflettersi la situazione nordamericana sulla produzione industriale tedesca, da sempre legata a doppio filo nel rapporto fra import e export, anche stante un andamento positivo (seppur con una crescita minima) delle principali borse dell’Unione.
Andrea Valsecchi