Guerra: Londra pronta a sostenere Kiev per anni, Pechino si impegna a rafforzare la cooperazione con Mosca
A trentaquattro anni dalla caduta del Muro di Berlino, il mondo torna a dividersi in blocchi. Questa perlomeno è l’immagine che viene in mente se si ascoltano le dichiarazioni di Occidente e Cina sulla guerra in Ucraina. Kiev ha trovato in molte capitali europee sostegno contro l’aggressione russa, in particolar modo da parte di Londra. Il primo ministro britannico, Rishi Sunak, ha dichiarato che gli alleati occidentali sono pronti a sostenere la resistenza dell’Ucraina contro la Russia per anni, secondo quanto riferito dal Financial Times. Sunak ha spiegato che sono in corso discussioni in merito a quali tipi di accordi sarà necessario implementare nel lungo termine per garantire la sicurezza dell’Ucraina.
Dalla parte dell’aggressore, invece, c’è Pechino. Durante un incontro con il primo ministro russo Mikhail Mishustin, il presidente cinese Xi Jinping ha dichiarato che il suo Paese è pronto “insieme alla Russia, a continuare a sostenersi fermamente a vicenda in questioni riguardanti gli interessi fondamentali di entrambe le parti”, secondo quanto riportato dalla China Central Television (CCTV). Una cooperazione che verrà rafforzata soprattutto nei consessi multilaterali “, come le Nazioni Unite, l’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, i BRICS e il G20”. Xi ha esplicitato la necessità di “continuare a identificare tutte le potenziali opportunità” di cooperazione tra Mosca e Pechino, al fine di aumentare “aumentare il livello di cooperazione commerciale, economica e di investimento”.
“La situazione internazionale può essere descritta in termini di crescente stabilità”, ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin in occasione dell’11° incontro internazionale degli alti rappresentanti incaricati delle questioni di sicurezza. Per Putin è colpa del “corso distruttivo” intrapreso da Washington e dall’Occidente ma l’autocrate del Cremlino ha ribadito l’impegno di Mosca a creare “un mondo multipolare più giusto”, spiegando che “l’ideologia dell’eccezionalismo, così come il sistema neocoloniale […] diventeranno inevitabilmente un ricordo del passato”. Il prezzo? Una guerra su vasta scala che ha provocato centinaia di migliaia di perdite, seminando distruzione in una nazione libera.