Guerra, droni contro una raffineria russa a Krasnodar
La guerra non è più solo in Ucraina. Kiev nega coinvolgimenti ufficiali anche per non suscitare reazioni avverse tra i sostenitori occidentali, ma ora anche Mosca deve fare i conti con attacchi sul suo territorio. Dopo il fallito tentativo di Putin di ‘decapitare’ l’amministrazione centrale ucraina nei primi giorni dell’invasione tramite un blitz su Kiev nel febbraio 2022, i russi hanno avviato un’intensa campagna di bombardamenti indiscriminati che coinvolgono anche edifici civili. Ieri sono stati presi di mira dalle bombe russe ben diciassette villaggi nell’area di Zaporizhzhia. Ora, tuttavia, gli ucraini hanno deciso di spostare lo scontro anche sul territorio russo per abbattere una delle promesse fatte da Putin al suo popolo, cioè il fatto che i russi non avrebbero dovuto preoccuparsi delle ricadute dell’operazione speciale: le loro case erano al sicuro.
Qualche settimana fa, tuttavia, due droni si sono schiantati sul Cremlino, mentre nell’ultimo periodo alcuni gruppi di russi oppositori di Putin, con il tacito consenso degli strateghi ucraini, hanno preso di mira la regione di Belgorod, in Russia, e sembra che questo genere di attacchi siano destinati ad aumentare. Nei giorni scorsi, il governatore della regione russa di Krasnodar, Veniamin Kondratyev, ha dichiarato su Telegram che è scoppiato un incendio in una raffineria di petrolio, causato probabilmente da un drone. Il giorno prima, diversi droni sono comparsi nei cieli di Mosca colpendo alcuni edifici e spaventando la popolazione.
Il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov, ha definito “preoccupante” ciò che sta accadendo nelle regioni russe al confine con l’Ucraina, lamentando il fatto che non ci sia stata “nemmeno una parola di condanna dall’Occidente”, secondo quanto riporta l’agenzia Ria Novosti. Putin ha reagito con particolare calma a quello che sta succedendo nei cieli e sul suolo russo. L’Institute for the Study of War (Isw) ritiene che il presidente russo stia cercando di minimizzare gli attacchi subiti con i droni per “evitare di mostrare le limitate opzioni di rappresaglia che ha contro l’Ucraina”.