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    Auto, Salini (Ppe-Fi): Euro 7 ennesimo pasticcio normativo di Timmermans, testo da riscrivere

    Auto, Salini (Ppe-Fi): Euro 7 ennesimo pasticcio normativo di Timmermans, testo da riscrivere
    Secondo l’europarlamentare, relatore Ppe in Commissione Industria del parere sul nuovo regolamento Euro 7, ostacolerebbe l’automotive europeo avvantaggiando la Cina. 
    Oggi partono ufficialmente i negoziati in Commissione Industria sul nuovo regolamento Euro 7. E, come Partito popolare europeo, siamo sul piede di guerra. Non usa mezzi termini l’europarlamentare Fi-Ppe Massimiliano Salini, relatore Ppe in Commissione Industria del parere sul nuovo regolamento Euro 7. 
    Dispiace infatti constatare ancora una volta che i medesimi sponsor del passaggio forzato all’auto elettrica, guidati dal vicepresidente della Commissione Frans Timmermans, si muovono in modo maldestro sul loro stesso terreno ultra-ideologico, senza avere minimamente contezza di come gestire razionalmente questa transizione di portata storica”, osserva l’europarlamentare.
    Per Salini, che annuncia battaglia in Europarlamento a colpi di emendamenti, si tratterebbe dell’ennesimo “pasticcio normativo” dell’esecutivo Ue: “Lontano dal costituire un semplice upgrade dell’Euro 6, come promesso inizialmentespiega, i nuovi standard stravolgono le deadline temporali e i tagli di emissioni, imponendo target insostenibili, a fronte di benefici ambientali irrisori, se è vero che studi recenti attribuiscono all’Euro 7 una riduzione di emissioni nell’ordine di un paio di punti percentuali.
    Un quadro estremamente critico, come segnalato anche da alcuni Paesi europei, tra cui l’Italia: “I nuovi parametri sono tanto onerosi per le nostre imprese che, se applicati, costringerebbero la filiera automotive europea a distogliere investimenti dallo sviluppo dell’auto elettrica caldeggiato dalla stessa Commissione Ue, offrendo paradossalmente un vantaggio ai competitor cinesi, avverte Salini.
    Ma non è tutto: Altro aspetto grave, che mostra come la Commissione sia inaffidabile e abbia perso la rotta della politica industriale e ambientale – denuncia Salini -, è l’assenza di una proposta per rendere più sostenibile il parco auto circolante sul fronte delle emissioni di CO2. Tema che il Ppe sta invece affrontando concretamente: “Stiamo proponendo per la prima volta di inserire nella normativa Ue una definizione di “carburanti CO2 neutri” – conclude l’europarlamentare – capace di includere non solo quelli sintetici oggetto del famoso, quanto discutibile, accordo politico Commissione-Germania, ma anche i biocombustibili prodotti principalmente in Italia, diversificando secondo il principio di neutralità tecnologica

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