Mike Pence si candida alle presidenziali 2024, Trump indagato
L’ex vicepresidente degli Stati Uniti d’America Mike Pence ha annunciato ufficialmente la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2024, accusando Trump e l’attuale operato di Biden di aver indebolito l’America. Intanto il tycoon è oggetto di un’indagine penale per i file top secret di Mar-a-Lago.
In un dibattito trasmesso in diretta sulla CNN con gli elettori del Partito Repubblicano, Mike Pence ha annunciato ufficialmente la sua candidatura per le elezioni presidenziali del 2024. Durante il dibattito, l’ex vicepresidente degli Stati Uniti ha sostenuto di aver fatto il suo dovere nel difendere la Costituzione il 6 gennaio, mentre Trump “ha commesso un errore e continua a farlo oggi”. Per questi motivi Pence ha dichiarato che si candida alla presidenza poiché crede che gli Stati Uniti si trovino in una situazione di grave difficoltà e che Joe Biden abbia indebolitoulteriormente il Paese.
Nel frattempo, i pubblici ministeri federali hanno notificato aDonald Trump di essere oggetto di un’indagine penale per i file top secret di Mar-a-Lago. Malgrado tutto Pence ha confidato di propendere per la possibilità che l’ex presidente non sia processato per la questione delle carte classificate, ritenendo che il processo a un ex presidente, al di là di tutto, sarebbe un atto divisivo per un’America già divisa.
Per quanto riguarda i suoi orientamenti su vita e famiglia, Pence ha affermato di essere pro-life e di non volersi scusare con nessuno per questo, rispondendo a una domanda sull’aborto. Ha elogiato la Corte suprema degli Stati Uniti per la storica sentenza di un anno fa che ha di fatto abolito il diritto all’interruzione di gravidanza a livello nazionale: “Ha dato all’America la possibilità per un nuovo inizio. Da presidente io sosterrò il diritto alla vita a ogni livello, negli Stati Uniti e all’estero”, ha aggiunto ricordandoche durante l’amministrazione Trump sono stati tagliati i fondiall’organizzazione Planned Parenthood, che sostiene il diritto all’aborto.
In merito ai suoi trascorsi nell’amministrazione Trump, Pence si è poi dichiarato orgoglioso del lavoro svolto, pur riconoscendo di avere visioni per il futuro diverse rispetto all’ex presidente. “Il 6 gennaio Trump ha messo in pericolo la mia famiglia e mi ha chiesto di scegliere fra lui e la Costituzione. Ho scelto la costituzione e lo farò sempre. Non avevo nessun diritto di capovolgere l’esito delle elezioni, così come Kamala Harris non avrà il diritto di farlo quando vinceremo”, ha chiuso in maniera piuttosto netta.
Infine Pence ha ribadito che nella sua visione “il Partito Repubblicano deve essere il partito della Costituzione”, criticandoi democratici che cercano di aggirarla, e accusando chiunque cerchi di mettersi sopra la Costituzione di “non poter essere presidente”. Una posizione alquanto secca e conservatrice, su cui Pence, proprio per rimarcare le distanze rispetto al governo Trump, cercherà di puntare a suo favore.
Pietro Broccanello