Rapporto almalaurea 2023: in UniTo cresce nell’occupazione dei laureati
Ancora una performance positiva dell’Ateneo torinese rispetto all’anno precedente e alla media nazionale. Aumentano infatti il tasso di occupazione per i laureati triennali e per i laureati di secondo livello, sia a uno che a cinque anni dalla laurea.
I dati sono stati presentati nel corso del Rapporto 2023 AlmaLaurea, sul Profilo e sulla Condizione Occupazionale dei laureati. L’indagine ha osservato la condizione occupazionale dei laureati italiani e le caratteristiche del capitale umano uscito dal sistema universitario nel 2022.
Per quanto riguarda l’Università di Torino, l’indagine sulla condizione occupazionale ha coinvolto complessivamente oltre 26mila laureati. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2021, intervistati a un anno dal titolo, e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2017, intervistati dopo cinque anni.
Per i laureati triennali (mai iscritti a un successivo corso), cresce il tasso di occupazione a un anno dalla laurea dal 76,2% (nel Rapporto 2022) al 76,4% (nel Rapporto 2023), cala il tasso di disoccupazione dal 10,3% al 9,1%, diminuisce il lavoro part-time dal 21,4% al 19% e la retribuzione passa da 1.304 a 1.331 euro mensili netti. UniTo fa registrare una performance positiva anche rispetto alle medie nazionali. Il tasso di occupazione dei laureati triennali Unito è del 76,4% rispetto al 75,4% nazionale.
Anche per i laureati di secondo livello a 1 anno dalla laurea, rispetto ai risultati del precedente Rapporto, l’Università di Torino migliora il tasso di occupazione, dal 75,4% del 2022 al 77,9% nel 2023, cala il tasso di disoccupazione dall’11,6% al 9% e diminuisce il lavoro part-time dal 18,7% al 14,4%. Rispetto alle medie nazionali, il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello a 1 anno dalla laurea dell’Università di Torino è del 77,9% rispetto al 77,1% nazionale.
A 5 anni dalla laurea di secondo livello, il tasso di occupazione rimane pressoché invariato rispetto all’anno precedente, mentre aumenta la retribuzione mensile netta, che passa da 1.641 euro del 2022 a 1.696 euro del 2023, cala il tasso di disoccupazione dal 3,8% al 3,3% e diminuisce il lavoro part-time dal 9,4% all’8%. Rispetto alle medie nazionali, il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello a 5 anni dalla laurea dell’Università di Torino è del 90% rispetto all’88,7% nazionale.