Nella giornata di ieri è andata in scena una riunione preparatoria al Consiglio dei Ministri in programma per domani, che sarà incentrato sul tema della sicurezza stradale. L’obiettivo è quello di arrivare ad un disegno di legge che preveda una stretta, anzi, strettissima sulle regole di circolazione stradale, nel segno della sicurezza e della tutela degli utenti della strada. Ma che dovrà per forza di cose scontrarsi con una nuova dilagante burocrazia.
Il provvedimento
La delega per la revisione del codice della strada prevederà l’introduzione di «alcuni principi per i neopatentati: per i primi tre anni non potranno guidare auto di grossa cilindrata, i neopatentati che verranno fermati con l’utilizzo del telefono mentre guidano verranno fermati e verrà sospesa loro la patente, per i recidivi con l’uso di alcol e droga ci sarà la revoca definitiva della patente» ha spiegato il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, a margine dell’assemblea di Assarmatori.
Ed i punti sul tavolo di Palazzo Chigi non finiscono qui: dal casco obbligatorio per i monopattini all’uniformazione degli autovelox a livello nazionale, fino all’incremento della velocità autostradale su alcune tratte. «Ci saranno norme a tutela dei ciclisti per evitare i sorpassi senza un metro e mezzo di spazio, ci saranno delle norme per i monopattini che prevedono casco, targa, assicurazione per la sicurezza loro e degli altri. Conto che non faccia miracoli ma salvi vite», ha sottolineato il ministro Salvini. Ora però il rischio è quello di gravare di ulteriore burocrazia “all’italiana” i cittadini che intendono acquistare un monopattino, lo strumento finora più libero da ogni pratica che implicasse l’accesso alla motorizzazione civile.
«Sugli autovelox stiamo lavorando perché siano strumento di utilità nel salvare vite, e non siano unicamente usati per fare cassa per rimpinguare le case comunali. Un conto è tutelare la sicurezza stradale, un conto intervenire in situazioni non opportune sulla mobilità», ha aggiunto Salvini dall’assemblea Assarmatori, concludendo rispetto alla possibilità di implementare la velocità su alcuni tratti autostradali: «Ci sono alcuni tratti autostradali sostanzialmente a tasso di incidentalità pari allo zero, si potrà, se la norma lo consentirà, superare i 130km/h come in tanti paesi europei».
Il Consiglio dei Ministri
La riunione preparatoria al CdM si è tenuta nel tardo pomeriggio di ieri, ed ora, è attesa la discussione finale nella giornata di domani, dove già potranno essere emanati i primi provvedimenti se ci sarà l’accordo definitivo fra le forza politiche, soprattutto tenendo conto del fatto che la stessa premier Meloni, sul finire del 2022 si era detta contraria ad introdurre nuove leggi in deroga alle disposizioni del codice della strada.
Andrea Valsecchi