Invasa, spartita e annessa prima dall’Impero russo poi entrata a far parte del blocco sovietico dopo la Seconda guerra Mondiale, la Polonia ha una storica diffidenza nei confronti della Russia, un sentimento che ha raggiunto il culmine con l’aggressione militare di Mosca nei confronti dell’Ucraina. Il Paese che Lech Walesa ha guidato fuori dall’Urss oltre trent’anni fa condivide con la Russia poco più di 200 chilometri di confine tramite l’enclave di Kaliningrad, nella parte nord-orientale, ma quella russa è una preoccupazione costante per il governo polacco che ha deciso di aumentare la propria capacità difensiva.
Ieri il Pentagono ha fatto sapere che Varsavia acquisterà da Washington il noto sistema di difesa aerea Patriot. Questo sistema permette di contrastare missili, rispondere ad attacchi aerei ed è già stato utilizzato efficacemente in Ucraina. L’accordo vale 15 miliardi di dollari e secondo la Defense Security Cooperation Agency, un’agenzia del Dipartimento della difesa americano, l’affare includerebbe fino a 48 lanciatori Patriot PAC-3 e fino a 644 missili, a cui si aggiunge la necessaria apparecchiatura radar.
Nel frattempo, gli ucraini avanzano sul campo di battaglia. In particolar modo, le truppe di Kiev avrebbero fatto progressi nella regione di Zaporizhia, avanzando di “1.300 metri verso Berdiansk”, secondo quanto riportato dal viceministro della Difesa, Hanna Maliar. Le truppe ucraine sono avanzate anche “di 1.200-1.500 metri in direzione di Klishchiivka e Kurdiumivka a sud di Bakhmut”, ha spiegato Maliar.