Guerra, attacco al ponte di Crimea. Il portavoce dell’intelligence ucraina: dettagli dopo la vittoria sulla Russia
Nella notte tra domenica e lunedì, si sono verificate due esplosioni sul ponte di Crimea che avrebbero provocato la caduta di una campata e almeno due morti. Annesso illegalmente dalla Russia nel 2014, il territorio di Crimea era già finito nel mirino di Kiev negli scorsi mesi. L’8 ottobre 2022 un camion bomba ha fatto saltare una parte del ponte di Kerch, che collega la penisola occupata con la regione di Krasnodar, nella Russia continentale. Un’azione che gli ucraini rivendicarono solo parecchi mesi dopo.
Questa volta, per l’attacco sarebbero stati usati dei ‘droni di superficie’ chiamati “unmanned surface vehicle” (Usv) in gergo tecnico. Lo riferisce una fonte ucraina sentita da AFP. Inizialmente, tuttavia, la portavoce del comando militare del sud dell’Ucraina, Natalia Humeniuk, ha suggerito che avrebbe potuto trattarsi di una provocazione da parte di Mosca. La reazione del Cremlino non si è fatta attendere. Secondo Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, la decisione di attaccare il ponte è stata presa dai militari di Kiev assieme ai servizi segreti statunitensi e britannici, ed è tornata a definire l’Ucraina uno “Stato terrorista”.
Poche ore dopo l’attentato, sono arrivate delle mezze conferme ufficiali. Artem Dekhtyarenko, portavoce del servizio di sicurezza civile ucraino (Sbu), ha dichiarato all’agenzia Rbc-Ukraine che “tutti i dettagli dell’incidente sul ponte di Crimea della notte scorsa saranno rivelati dopo la vittoria dell’Ucraina sulla Russia”. Parlando al sito di informazione ucraino Suspilne, il portavoce dell’intelligence ucraina Andriy Yusov si è rifiutato di commentare la notizia, ma ha ricordato le parole di qualche anno fa del capo della Direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa dell’Ucraina, Kyryl Budanov, secondo il quale “il ponte di Crimea è una costruzione non necessaria”.