Guerra, Mosca prepara lo sfondamento nel Donbass
La Russia cerca di costringere l’Ucrcaina a spostare risorse dal sud del Paese, dove la controffensiva per la riconquista dei territori occupati procede, anche se a rilento. Come riportato da diversi media, il Cremlino ha deciso di ammassare centomila uomini, novecento carri armati, oltre mezzo migliaio di sistemi di artiglieria e più di 350 lanciariazzi nel nord-est ucraino, nella zona di Kupiansk. Secondo i militari ucraini, l’obiettivo è quello lanciare un attacco massiccio in modo da costringere Kiev a rafforzare questa linea del fronte, distogliendo risorse da zone critiche per la controffensiva come la regione di Kherson.
Il colonnello Serhi Cherevaty, portavoce dell’esercito ucraino, ha sottolineato come quello schierato da Mosca sia un “gruppo molto potente”. Mosca ha allertato anche battaglioni di ex detenuti: l’obiettivo immediato sarebbe la presa di Kupiansk, snodo logistico della regione e situata a un centinaio di chilometri da Kharkiv, capoluogo di regione e seconda città ucraina per numero di abitanti dopo la capitale.
Zelensky ha dichiarato ai media africani che “Putin ha deciso di ucciderci tutti. Tutti coloro che non sono d’accordo con l’ideologia assolutamente fascista del presidente Putin”. Il presidente ucraino cerca di fare i conti con una controffensiva che non è stata travolgente come quella della scorsa estate, anche perché i russi hanno avuto tempo per fortificare pesantemente la lunga linea che separa i due eserciti. Ciononostante, il capo di Stato maggiore statunitense, il generale Mark Milley, ha assicurato che Kiev non ha ancora sparato tutte le sue cartucce: l’Ucraina, infatti, ha “una quantità significativa di potenza di combattimento non ancora impegnata”. In questo momento, secondo Milley, le forze armate ucraine “stanno preservando il loro potere di combattimento e si stanno facendo strada lentamente, deliberatamente e costantemente” attraverso la miriade di campi minati che costellano la linea del fronte.