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    Istat, in calo la fiducia dei consumatori e delle imprese

    Istat, in calo la fiducia dei consumatori e delle imprese
    La ripresa delle attività ormai alle porte deve fare i conti con qualche segnale non proprio positivo rispetto alla situazione economica e alle prospettive attese dai consumatori.
    A sostenerlo con la forza dei numeri è l’Istat che ha pubblicato i dati relativi alla fiducia dei consumatori, nel quale si evidenzia un indice in leggero ribasso che passa da 106,7 a 106,5.
    Colpisce che questa indicazione si verifichi proprio durante le ferie degli italiani, solitamente più propensi a un atteggiamento di ottimismo e fiducia sotto l’ombrellone. Ma evidentemente, le famiglie hanno dovuto fare i conti con i rincari e i prezzi alle stelle un po’ dovunque, con la complicità di una abnorme campagna di comunicazione, basti ricordare i famosi due euro sullo scontrino per un panino tagliato a metà.
    In realtà, pesano gli scenari internazionali, ancora complicati da una guerra in atto, le difficoltà del colosso cinese, in particolare nel settore immobiliare e in generale una fase di crescita dell’inflazione. La stessa Germania ha lanciato un programma di sgravi da oltre 7 miliardi per rialzare l’andamento della propria economia.
    Inevitabile che anche in Italia si registri un contraccolpo, di cui il governo dovrà tener conto nella definizione della prossima Manovra di bilancio.
    In particolare, l’istituto di ricerca nazionale evidenzia un arretramento di oltre due punti nella fiducia verso le imprese, con l’indice che passa da 108,9 a 106,8. Siamo ai minimi dal novembre 2022.
    La tendenza, secondo gli esperti dell’Istat, è abbastanza generalizzata su tutti i settori, dalla manifattura alle costruzioni. Nei servizi si nota un deterioramento della fiducia con il relativo indice che passa, nel commercio al dettaglio, da 111,0 a 108,8
    L’Istat ha anche diffuso i dati, questa volta relativi al mese di giugno, sul fatturato dell’industria: al netto dei fattori stagionali, è salito dello 0,4% in termini congiunturali, risultante da una crescita sul mercato interno (+1,8%) e da un calo su quello estero (-2,2%). Il fatturato totale cresce in termini tendenziali dell’1,3%, sintesi di un incremento del 3,2% sul mercato interno e di una diminuzione del 2,3% su quello estero. Resta la debolezza del momento per il nostro settore manifatturiero: nel secondo trimestre l’indice complessivo è diminuito dello 0,6% rispetto al trimestre precedente.
    Pietro Broccanello

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