Camion, via libera ai carburanti rinnovabili per il taglio della CO2
Ieri il voto in Commissione Trasporti del Parlamento Europeo. Salini: “Sconfitto l’approccio ideologico dei socialisti. Così salviamo il motore a scoppio e migliaia di posti di lavoro della filiera”.
La battaglia in difesa del motore a combustione segna un punto in suo favore con il via libera della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo ai carburanti rinnovabili nel processo di decarbonizzazione dei mezzi pesanti. Ad annunciarlo è l’europarlamentare di Forza Italia, Massimiliano Salini, relatore per il Gruppo PPE dell’opinion sul nuovo regolamento sulle emissioni CO2 per i veicoli pesanti, all’indomani del voto in Commissione Trasporti.
Un ulteriore passo avanti nella direzione della salvaguardia dell’intera filiera industriale con le sue migliaia di posti di lavoro e un know-how d’eccellenza, ottenuto agendo su due fronti: “Da un lato, approvando una definizione di “Carburanti CO2 neutri” (CO2 neutral fuels) che include anche i biocarburanti sostenuti dall’Italia oltre agli e-fuel promossi dalla Germania, classificazione analoga a quella approvata a luglio in Commissione Industria nel voto sul dossier Euro 7 – spiega Salini -. Dall’altro, rendiamo la medesima definizione immediatamente operativa grazie all’introduzione, per la prima volta al Parlamento Ue, del cosiddetto “Fattore di correzione del carbonio” (Carbon Correction Factor)”. Quest’ultimo corregge il calcolo delle emissioni previsto dalla Commissione europea, riflettendo la quota percentuale di carburante alternativo utilizzato dal mezzo pesante da immatricolare: ad esempio, quanto più biofuel utilizza, tanto inferiore sarà la CO2 emessa dal camion”. Ma non è tutto: “Il nuovo testo rigetta come irrealistici i nuovi target proposti dall’esecutivo Ue – aggiunge l’europarlamentare -, insostenibili per le case produttrici e irraggiungibili a causa della mancanza di infrastrutture di ricarica diffuse”.
Risale al febbraio scorso la proposta di regolamento presentata dalla Commissione europea sui nuovi standard di emissione di CO2 per i mezzi pesanti. Obiettivi che prevedono una graduale riduzione delle emissioni del 45% a partire dal 2030, del 65% dal 2035 fino a raggiungere il 90% nel 2040 per i nuovi camion, ai quali si aggiunge anche la proposta di arrivare ad emissioni 0 dal 2030 per i nuovi autobus urbani. Secondo il punto di vista di Bruxelles, gli standard così fissati potranno contribuire alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica nel settore trasporti che in questo modo farebbe la sua parte nel passaggio ad una mobilità ad emissioni zero, in linea con gli obiettivi dell’Unione europea su clima ed inquinamento. La stima, infatti, è che i mezzi pesanti – camion, autobus urbani e a lunga percorrenza – generino più del 6% delle emissioni di gas serra dell’UE e oltre il 25% di quelle prodotte dal trasporto su strada.
Il risultato ottenuto in Commissione costituirebbe, secondo Salini, un ulteriore stop alla transizione forzata all’elettrico imposta dal Green Deal “ideologico” dell’ex vicepresidente Timmermans. Senza contare il risvolto politico che traccerebbe già una strada in vista delle prossime elezioni europee: “Uno smacco per verdi e socialisti grazie ad un voto dal significato politico estremamente rilevante – conclude -: nella sessione di oggi si è infatti creata una nuova maggioranza di centrodestra che ha approvato il testo alternativo, che ho presentato come relatore PPE, al posto del compromesso del relatore socialista, sostanzialmente bocciato. È la strada su cui intendiamo insistere per imprimere una svolta, nel segno del realismo, alle politiche europee”.