Pnrr: questione alloggi universitari resta una priorità
Il nuovo anno accademico è alle porte, e le criticità degli alloggi universitari riemergono.
Allo studio di palazzo Chigi ora c’è il tema da affrontare in tempi celeri degli alloggi universitari, guardando soprattutto ai fondi del Pnrr.
Proprio martedì il Consiglio Affari Generali dell’Unione aveva approvato le modifiche proposte dal Governo sugli obiettivi semestrali del Recovery plan, rispetto all’erogazione della quarta rata da 16,5 miliardi, e sul tavolo c’era proprio la questione alloggi.
Nel documento inizialmente approvato dal governo Draghi si parlava infatti della realizzazione di 60 mila posti per gli universitari entro il 2026 con i fondi messi a disposizione da Bruxelles, con un primo scaglione fatto di 7.500 letti entro il 2022, obiettivo però non attuato dall’esecutivo. L’obiettivo finale resta però valido e il ministero dell’Università, Anna Maria Bernini, a inizio estate ha avviato un censimento sugli immobili non utilizzati da convertire in studentati, a cui hanno partecipato enti pubblici, università e gestori privati. E sta coinvolgendo gli altri ministri competenti per arrivare al dunque.
Ad oggi quelli individuati sono circa 67 mila, al netto delle scremature, e presto sarà reso noto il quadro di intervento, probabilmente entro inizio della prossima settimana.
In testa rimane Milano con quasi 11mila nuovi posti individuati, poi Roma con 5mila, Napoli e Torino con 2.700 ciascuna.
Andrea Valsecchi