Usa, evitato lo shutdown ma niente fondi all’Ucraina. Biden si aspetta un testo separato sugli aiuti a Kiev
Alla fine, dal lungo scontro tra Democratici e Repubblicani sul budget federale, pare esserci uno sconfitto, o almeno un ferito: Kiev. Il 1° ottobre, a tre ore dalla scadenza di mezzanotte, i democratici hanno votato la proposta dello speaker repubblicano della Camera, Kevin McCarthy, evitando così che il governo fosse costretto a chiudere per la mancanza di una legge necessaria a finanziarsi. L’intesa raggiunta consiste in una proroga di 45 giorni delle attuali autorizzazioni di spesa, quindi i legislatori americani torneranno a confrontarsi il prossimo 17 novembre. Scampato per il momento il pericolo del cosiddetto “shutdown”, nella proposta votata, tuttavia, mancano i finanziamenti alla resistenza dell’Ucraina contro l’aggressione russa.
Il presidente Joe Biden ha cercato di fornire assicurazioni, dichiarando che gli Stati Uniti non possono “smettere di aiutare l’Ucraina contro la brutalità della Russia. Voglio dire a Kiev e ai nostri alleati europei che potete contare su di noi”. Biden ha affermato di aspettarsi che McCarthy “manterrà il suo impegno per garantire il passaggio e il sostegno necessari per aiutare l’Ucraina a difendersi dall’aggressione e dalla brutalità” con un testo separato, sottolineando che esiste un ampio sostegno bipartisan alla lotta di Kiev.
Gli ucraini, la cui controffensiva procede molto lentamente, hanno evitato lo scontro frontale con Washington. Il ministeo degli Esteri, Dmytro Kuleba, ha precisato che il sostegno degli Usa non si sta indebolendo e quello che è successo al Congresso americano è “un incidente”. Kuleba ha spiegato che Kiev ha “discussioni molto approfondite” sia con i Democratici che con i Repubblicani. Il Cremlino non ha accolto con particolare entusiasmo la notizia. Il mancato rinnovo dei fondi per l’Ucraina nel disegno di legge sui finanziamenti del governo federale statunitense è stato definito “un fenomeno temporaneo” da parte del Cremlino, che ritiene che gli Usa “continueranno a essere direttamente coinvolti nel conflitto”, secondo quanto riporta Ria Novosti.