La Valle di Ezechiele: Charity Dinner a sostegno del nuovo progetto della cooperativa
Il progetto “Su da Terra” presentato nel corso della serata: un’azienda agricola poco distante dal carcere bustocco dove raccogliere prodotti a “km 0” ma soprattutto ridare speranza e una nuova prospettiva di vita alle persone detenute.
Buona la prima per la Charity Dinner della cooperativa sociale La Valle di Ezechiele. Un’iniziativa che nasce come proseguo del convegno “Carcere e lavoro”, svoltosi a maggio, indetto dal Prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, insieme a Mauro Vitiello, Presidente della Camera di Commercio di Varese, presenti entrambi all’evento di venerdì scorso organizzato al Centro Congressi Ville Ponti a Varese dalla cooperativa che da alcuni anni si occupa di dare nuova vita alle persone uscite dal carcere.
Obiettivo della cena solidale la raccolta fondi da destinare all’ultimo progetto in cantiere della Cooperativa. Si tratta di “Su da Terra”, nome emblematico che racchiude l’idea di fondo alla base del progetto, quella di dare vita ad una piccola azienda agricola dove raccogliere ortaggi a “km 0” e il luppolo con il quale viene prodotta la nota Prison Beer ma soprattutto “tirare su da terra”, grazie ad un lavoro ed una nuova prospettiva di vita, le persone finite a terra per aver commesso reati. A presentare il progetto la neo eletta presidente della Cooperativa, Anna Bonanomi, che ne ha illustrato le caratteristiche: uno spazio di quasi 10.000 metri quadri ad un kilometro di distanza dal penitenziario di Busto Arsizio, su un terreno che il Comune sta valutando di affidare alla cooperativa in comodato d’uso. Iniziativa che ha raccolto il sostegno di Confagricoltura Varese e il plauso della direttrice della Casa Circondariale bustocca, Maria Pitaniello e di Barbara Pellegatta, Dirigente dell’Istituto Verri che offre corsi di formazione in agraria per le persone detenute. Il progetto ha infatti tutte le caratteristiche per delinearsi come il naturale proseguo dei percorsi formativi già in atto all’interno del carcere bustocco che hanno visto anche un diplomato in agraria con il massimo dei voti al termine dello scorso anno scolastico.
La serata, che ha visto la partecipazione di numerosi esponenti istituzionali tra cui l’on. Maria Chiara Gadda, i sindaci di Varese e Fagnano Olona, rispettivamente Davide Galimberti e Marco Baroffio, e il Questore di Varese, Michele Morelli, ha avuto come madrina la conduttrice TV Adriana Volpe, dietro i fornelli lo chef stellato Silvio Salmoiraghi e in sala l’allestimento di Ethicatering, di Beatrice Busi Deriu, il primo servizio di catering con prodotti di economia carceraria. Accompagnato dalla brigata de “L’acquarello”, il suo ristorante a Fagnano Olona, Salmoiraghi ha raccolto la sfida di cucinare prelibatezze utilizzando i prodotti di economia carceraria che compongono gli ormai celebri ‘Cesti di Natale’, il cui nuovo catalogo è stato presentato proprio per l’occasione ed è ora disponibile online, con ordinativi possibili fino al 30 ottobre e ritiro o spedizione entro l’8 dicembre.
Numerose le testimonianze di percorsi riusciti che si sono susseguite durante la serata, a partire da Luis, che ha lavorato in cooperativa grazie alla collaborazione con la Fondazione Oratori Milanesi per la distribuzione delle magliette degli oratori estivi ed ora è assunto nella Fonderia Caprioli di Fagnano Olona, fino Cosimo che lavora alla CalloniTex di Arconate a fare i sacchi in juta per i cesti di Natale della cooperativa, assunto a tempo indeterminato e con un ruolo di responsabilità nella produzione. Ma i percorsi riusciti sono anche quelli delle imprese che hanno saputo raccogliere la sfida di dare una nuova occasione a chi aveva perso la speranza. Come Simone Frigerio, di Frigerio Viaggi, che provocato da don Stefano Guidi, Direttore della FOM, ha preso a lavoro una persona in detenzione domiciliare all’Acquatica Park di Milano, con un risultato così soddisfacente che ora sta facendo di tutto per assumerlo nella manutenzione durante il periodo invernale. Analogamente i fratelli Barone, titolari di The Wall, il birrificio che ha preso a lavoro Antonio, da cui il nome della prima ‘Prison Beer: la birra che detiene la bontà’, marchio brassicolo de La Valle di Ezechiele.
Micol Mulè