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    Export, calo del 2,1%

    Export, calo del 2,1%
    Secondo il monitoraggio Intesa Sanpaolo le esportazioni registrano un calo del 2,1% nel periodo aprile-maggio. Si tratta della prima battuta d’arresto dopo nove mesi di crescita.
    Nonostante sessantanove distretti in crescita, infatti, altrettanti fanno registrare una discesa.
    Le aree ad alta specializzazione manifatturiera sono quelli che subiscono maggiormente gli effetti del rallentamento della domanda internazionale.
    I fattori sono molteplici: da un lato la frenata della domanda mondiale, a partire dal nostro primo mercato estero di sbocco, la Germania. E poi il rientro dei picchi di prezzo di alcuni comparti, come la metallurgia, un calo in doppia cifra legato alla discesa dell’energia che abbatte i valori globali delle vendite.
    Sono i distretti dell’Emilia Romagna a far registrare il maggior aumento in valore delle esportazioni (+186 milioni di euro) sia per il comparto metallurgico che dell’ortofrutta, seguito da Piemonte (+111 milioni) e Campania (+60 milioni).
    Il disastro dell’alluvione di aprile non ha arrestato il trend del territorio emiliano romagnolo, soprattutto grazie all’elevata reattività del territorio, che probabilmente ha cercato di accelerare il processo di smaltimento di quanto accumulato nei magazzini nel tentativo di ridurre le perdite.
    A livello europeo, nei primi sei mesi dell’anno è stata la Francia che più di tutti ha contribuito alla crescita delle esportazioni distrettuali (+654 milioni), soprattutto grazie ai flussi attivati con le grandi maison della moda, settore seguito dalla meccanica (+12,1%) e dal comparto alimentare e delle bevande (+12,3%). Ottimi risultati poi per gli Emirati Arabi Uniti (+11,4%), Hong Kong (+12,7%) e Messico (+13,1%).
    Male la Germania. Si è invece quasi del tutto annullato il sostegno del principale mercato di sbocco dei distretti tedeschi, con una crescita delle esportazioni di meccanica e alimentari e bevande vanificata dagli arretramenti della filiera dei metalli e dei prodotti e materiali da costruzioni.
    Non vanno meglio le cose negli Stati Uniti, nonostante si tratti del mercato più brillante per i distretti nel 2022.
    Anche nei prossimi mesi – spiegano gli analisti – la dinamica dell’export dei distretti non mostrerà la stessa brillantezza osservata nel 2021 e nel 2022. Nessun crollo in vista, dato che l’alta competitività raggiunta negli ultimi anni consentirà comunque alle aree distrettuali di mantenersi vicine ai livelli record dello scorso anno, con una prospettiva volta all’inversione di tendenza prevista già per i primi mesi del 2024.
    Andrea Valsecchi

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