Il 40% dei piemontesi taglierà le spese per i pranzi natalizi
Le prossime feste natalizie in Piemonte subiranno gli effetti diffusi della recessione che sta colpendo la regione e l’intero Paese. Nello specifico, secondo uno studio sui consumi previsti per le prossime festività da parte del comitato regionale dell’Unione Nazionale Consumatori, il 40% dei piemontesi taglierà le spese per i pranzi natalizi. L’ultimo triennio, a causa dell’aumento dei costi dell’energia e dal lungo Covid che ha messo in ginocchio economia e posti di lavoro, ha fatto sì che le riduzioni nei consumi fossero inevitabili.
Secondo lo studio i consumatori privilegiano sempre più le offerte della grande distribuzione e i prodotti confezionati a lunga scadenza, rinunciano a prodotti per esempio di gastronomia, che restano ad appannaggio di un numero sempre più ristretto di persone che possono permetterselo.
Tuttavia a Torino, capoluogo di regione, resta vivo il trend della ristorazione, che sta invece tornando a livelli pre Covid, anche grazie all’incremento di eventi turistici internazionali, non ultime le Atp Finals, così come gli eventi legati all’arte e il Club To Club, che hanno dato grande slancio e vitalità alla città. A fronte di un dato positivo, però, il contraltare arriva da un’indagine di Fipe-Confcommercio, secondo la quale il 60% degli imprenditori lamenta una difficoltà nel reperimento di personale.
Solo nell’ultimo trimestre mancano infatti oltre 150mila addetti a livello nazionale, di cui 12mila in Piemonte, soprattutto per quanto riguarda il personale di sala. Dati che sono in controtendenza rispetto alla richiesta, ma che con tutta probabilità mettono in luce una carenza dal punto di vista di eventuali adeguamenti contrattuali o retributivi.