Israele-Hamas, al via oggi la tregua inizialmente rimandata, ma Netanyahu vuole dare la caccia ai terroristi ovunque
Appena annunciata, la tregua tra Israele e Hamas è stata subito posticipata da ieri a oggi, venerdì 23 novembre. “Non c’è da preoccuparsi, non c’è rottura colloqui” ha spiegato al quotidiano un funzionario israeliano secondo il quale le ragioni di tale decisione consistono in questioni amministrative “che sono in fase di risoluzione”. Un funzionario americano ha spiegato alla CNN che la decisione di ritardare l’accordo di un giorno è stata presa sì da Israele, ma insieme a Qatar ed Egitto e che era necessario più tempo per “minimizzare le cose che potrebbero andare storte”.
Alla fine, ieri pomeriggio le brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno confermato in un comunicato che la tregua a Gaza comincerà oggi dalle ore sette locali. L’ufficio del primo ministro Netanyahu ha dichiarato di aver ricevuto un elenco preliminare degli ostaggi che dovrebbero essere rilasciati. Secondo alcune fonti egiziane e qatariote, oggi dovrebbero essere liberati 13 ostaggi israeliani contro 39 detenuti palestinesi.
Intanto, i sostenitori di Hamas cantano vittoria su questa prima fase di guerra. Il presidente iraniano Ebrahi Raisi, secondo quanto riporta Irna, ha affermato che “se dovessimo fare un’analisi degli oltre 40 giorni passati dall’invasione sionista di Gaza dovremmo dire che il nemico sionista è stato distrutto”. Il presidente del consiglio esecutivo di Hezbollah, Hashem Safieddin, ha invece affermato che il fatto che Netanyahu abbia concordato una tregua, “vuol dire che è incapace di liberare con la forza i suoi prigionieri e di eliminare Hamas e la resistenza”. Nel frattempo, il primi ministro israeliano ha assicurato che il Mossad, celebre agenzia di intelligence nazionale, andrà a caccia dei terroristi in tutto il mondo: “Ho dato istruzioni al Mossad di agire contro i leader di Hamas ovunque sitrovino” ha spieagto Natanyahu.